Legambiente: «Liberare subito gli accessi al mare chiusi impropriamente dai privati»
Spiagge chiuse in Maremma. Cancello e catene a Cala del Purgatorio
[18 Dicembre 2013]
Legambiente lancia oggi in Maremma una campagna di mobilitazione «Per effettuare un attento monitoraggio di tutti gli accessi al mare che sono stati chiusi, od ostruiti, per liberarli e renderli accessibili a tutta la cittadinanza compresi i diversamente abili, le carrozzine con bambini e gli anziani».
Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, spiega: «Vogliamo che gli accessi al mare che impediscono la libera fruizione del pubblico demanio e delle coste vengano liberati e resi nuovamente accessibili. È assurdo che ancora oggi numerosi tratti della nostra costa siano di fatto inaccessibili ai cittadini: spiagge, scogliere, arenili, chiusi e recintati con tanto di cancelli e reti per impedire l’accesso e trasformare il mare e le spiagge in luoghi privati per i proprietari di ville e abitazioni situate sulla fascia costiera».
Proprio la Maremma è stata teatro della sentenza della Corte di Cassazione del 2001 che impone l’accesso libero alle spiagge ed alle coste, ma Gentili ricorda che «Dopo la storica battaglia legale dello Sbarcatello, passaggio al mare chiuso nell’Argentario e poi liberato, nella quale Legambiente insieme all’associazione Donne Argentario si è mobilitata, siamo costretti a rinnovare con determinazione il nostro impegno in questa campagna legata ai diritti e alla convivenza civile».
L’associazione ambientalista, che ha già aperto molti contenziosi all’Isola d’Elba sul cosiddetto “Mare in gabbia”, sottolinea: «Purtroppo assistiamo sempre più a spiagge e scogliere privatizzate a sud e a nord del paese, dalla Sicilia e la Sardegna alla Calabria, fino a giungere alla Maremma dove, soprattutto lungo le scogliere dell’Argentario continuano a giungere segnalazioni, come quella di Cala del Purgatorio, chiusa da privati con catene e cancello. Invitiamo la cittadinanza a segnalarci tramite telefono Sos Ambiente (0564.48771) o tramite mail sosambiente@festambiente.it gli accessi al mare attualmente ostruiti e da liberare».