Questa volta per i manufatti amovibili
Spiagge, ormai è Far West: ennesimo condono
[23 Dicembre 2013]
La fantasia dei parlamentari per le varie forme di condono sulle spiagge non sembra aver freni: l’ultima trovata la denuncia ancora una volta Angelo Bonelli, co-portavoce dei verdi: «Il Senato della Repubblica ha approvato in sede di conversione del DL 126/2013 una norma che prevede sanatoria per strutture rimovibili, che non lo saranno più , realizzati su spiagge , rive sei laghi e dei fiumi in cambio di un aumento del 3% del canone di concessione. Potranno essere sanati oltre ai chioschi anche piscine prefabbricate , case mobili ecc Siamo alla vergogna totale. Pezzo dopo pezzo si stanno vedendo le nostre coste!».
«Non c’era francamente bisogno – rincara la dose Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera – che, oltre alle tante norme del tutto estranee al testo iniziale del decreto legge 126/2013, venisse inserita nel cosiddetto Salva-Roma anche una sanatoria indifferenziata per case in legno, cabine, bungalow, roulotte o altri manufatti non previsti dalle concessioni e realizzati in aree demaniali senza nessuna valutazione nel merito e a fronte di una aumento del canone francamente irrisorio. Non è così che si fanno gli interessi dell’ambiente, del turismo, del Paese. E’ un autogol per l’Italia che punta ad un futuro migliore ed è stato realizzato, per quanto mi risulta, senza coinvolgere il ministero dell’Ambiente. Non è così che si fanno buone leggi».
Anche Legambiente denuncia: «Far west sulle spiagge. Ennesimo condono per chi abusa di beni pubblici». Secondo gli ambientalisti ci sono «Ancora nuovi doni sotto l’albero per chi sfrutta le spiagge. Dopo il condono dei canoni non pagati per i balneari, introdotto nella legge di bilancio, ecco apparire un ennesimo regalo in un emendamento approvato dal Senato: per chi ha costruito sul demanio pubblico (spiagge, coste di fiumi e laghi), case in legno, cabine, bungalow o sistemato roulotte fisse o altri manufatti non previsti dalle concessioni, lo Stato chiude tutti e due gli occhi. Il testo del decreto legge (126/2013) che ora dovrà essere approvato dalla Camera prevede infatti che quegli abusi potranno rimanere senza neanche la necessità di una nuova istanza. Basterà pagare il 3% in più di quanto prevedevano le già bassissime concessioni».
Il presidente nazionale del Cigno Verde, Vittorio Cogliati Dezza, ribadisce ancora una volta: «Le spiagge sono un bene comune e compito dello Stato è garantirne la tutela e la fruizione pubblica, con questo emendamento, invece, si legalizza il far west, garantendo impunità e nuovi guadagni a chi opera fuori dalle regole».