Legambiente: «La Guardia di Finanza scopre gli affari turistici della 'ndrangheta in Calabria»

Vittoria contro l’abusivismo: sequestrato di nuovo il “Gioiello del Mare”

La denuncia dello scempio del complesso complesso turistico da 200 milioni su greenreport.it e nel 2010 con Goletta Verde

[29 Gennaio 2014]

Il responsabile mare di Legambiente, Sebastiano Venneri, aveva nuovamente  denunciato il colossale abuso edilizio nel marzo 2013 proprio dalle pagine di greenreport.it, ma già nell’estate del 2010 Goletta Verde aveva messo in evidenza  lo scempio delle villette a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria,  con un  biltz sulla costa  che accese i riflettori sul villaggio “Gioiello del mare”, un progetto approvato tra l’altro dalla giunta comunale. Quel blitz costò a Legambiente  una querela per diffamazione da parte dei titolari della società, poi archiviata dal Tribunale di Roma. Successivamente l’operazione Metropolis, del marzo 2013, dette ragione all’associazione ambientalista, dimostrando il coinvolgimento della criminalità organizzata nella realizzazione del complesso turistico e sequestrando 17 villaggi tra lo Ionio reggino e quello catanzarese.

Oggi la Guardia di finanza è tornata a Brancaleone per effettuare un  nuovo sequestro  nel complesso turistico-residenziale “Gioiello del mare”. Legambiente aveva evidentemente ragione e Venneri sottolinea: «La ’ndrangheta è ormai sempre più infiltrata nel settore turistico della regione Calabria. Prende di mira le coste e le bellezze del territorio per i suoi loschi affari e per compiere uno scempio ecologico e urbanistico come quello prodotto a Brancaleone dal “Gioiello del mare”, il complesso turistico-residenziale del valore di 200 milioni di euro, nella cui realizzazione è direttamente coinvolta la criminalità organizzata. Legambiente plaude al sequestro compiuto questa mattina dalla Guarda di Finanza che porta di nuovo alla luce il grande affare che ruota intorno ai villaggi turistici, un business più volte denunciato da Legambiente nei rapporti Ecomafia, Mare Monstrum e con la campagna Goletta Verde. Da anni denunciavamo lo scempio del Gioiello del Mare su una delle spiagge più delicate della Calabria, luogo di nidificazione delle tartarughe marine. Siamo stati anche portati in tribunale dai proprietari di quel complesso, dove abbiamo avuto occasione di dimostrare le nostre ragioni, fatte proprie dal giudice»

Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria, conclude: «La vicenda del complesso “Gioiello del mare” – rivela l’altra faccia della Calabria, una regione vittima dell’abusivismo edilizio e della cementificazione selvaggia che da anni deturpano le nostre splendide coste. Quello che serve è una seria presa di coscienza del problema da parte di tutti, amministrazioni, cittadini e istituzioni affinché queste situazioni non si verifichino più. La Calabria è una terra ricca di bellezze paesaggistiche, di storia e cultura, che devono essere valorizzate e non deturpate».