Goletta Verde in Toscana: cariche batteriche molto elevate nelle foci dei fiumi

Pronti gli esposti per le Foci del Torrente Carrione a Marina di Carrara (Ms) e del Fosso di Mola all'Elba (Li)

[27 Giugno 2018]

Secondo le analisi dei prelievi realizzati tra il 13 al 19 giugno dai tecnici di Goletta verde, in Toscana le cose non vanno benissimo: «Su venti punti monitoratinove sono risultati con cariche batteriche molto elevate, quattro con cariche batteriche elevate. E sono in particolare i fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi conseguenze non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti».

Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde, ha sottolineato che «La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati, e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani – ha commentato – purtroppo anche in Toscana i risultati deludenti in prossimità di numerosi foci e canali di questa regione non ci sorprendono, dal momento che il problema riguarda non solo le aree costiere ma interessa gran parte del territorio nazionale».

Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, ha detto che quella presentata oggi a Marciana Marina (Li) è «Una fotografia che ci restituisce per l’ennesima volta una Toscana a due facce quella ancora incerta della Toscana Settentrionale (con l’unica bella eccezione di Marina di Vecchiano) e quella eccezionale, con performance ambientali paragonabili alla Sardegna, della Maremma Grossetana».

Tre i punti monitorati in provincia di Massa Carrara, tutti giudicati come “fortemente inquinati”: sulla foce del torrente Carrione a Marina di Carrara, che sarà anche quest’anno oggetto di un esposto da parte di Legambiente; sulla foce del torrente Lavello in località Partaccia a Massa, dove è stato trovato un buon quantitativo di spazzatura usa e getta, e sulla foce del fiume Brugiano, a Ronchi, sempre nel comune di Massa. Quest’ultimo è stato monitorato quest’anno per la prima volta.

Due i punti monitorati in provincia di Lucca. La foce del Fosso Montrone, in località “La Focetta” a Pietrasanta è stato giudicato “inquinato”, mentre il punto sulla foce del Fosso dell’Abate, a Lido Camaiore, nel Comune di Viareggio, è indicato come “fortemente inquinato”.

Due i punti analizzati anche in provincia di Pisa: “inquinato” il punto sulla foce del canale del Navicelli a Calambrone, nel Comune di Pisa. Entro i limiti di legge, invece, le analisi rilevate alla foce del fiume Serchio, a Migliarino nel Comune di Vecchiano.

Dei sette punti monitorati in provincia di Livorno, tre sono risultati “fortemente inquinati”, due “inquinati” e altrettanti entro i limiti. Tra i “fortemente inquinati” vi sono la spiaggia fronte Fosso Camilla, a Marina di Bibbona, un punto mai monitorato finora; sullo scarico presso via Salivoli, a Marina di Salivoli nel Comune di Piombino e sulla foce del Fosso di Mola / Fossone a Mola, tra i territori comunali di Capoliveri e Porto Azzurro, che sarà oggetto di un esposto alle autorità. “Inquinati”, invece, il punto a mare fronte Fosso della Madonnina, in località Punta della Rena a Portoferraio, e nei dintorni della spiaggia presso il Moletto del Pesce a Marciana Marina. Nessun problema per la foce del canale Scolmatore, tra i Comuni di Livorno e Pisa, e sulla spiaggia lido di Capoliveri, all’interno dell’omonimo territorio comunale, punto inedito per le misurazioni dei tecnici di Goletta Verde.

Secondo Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano, «I dati all’Elba confermano sostanzialmente i risultati dello scorso anno la situazione della Zona umida di Mola, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano si conferma preoccupante, con livelli di inquinamento che non sembrano dipendere dal depuratore di Capoliveri ma probabilmente da scarichi abusivi in un’area di altissimo valore naturalistico ed importantissima per la fauna stanziale e migratoria, con la presenza di specie rare e spesso uniche per l’intero Arcipelago Toscano».

Infine, sei i punti analizzati in provincia di Grosseto, di cui due giudicati “fortemente inquinati”: sulla foce del fiume Gora a Follonica e in località Neghelli a Orbetello, in prossimità di uno sversamento sulla spiaggia oggetto mesi fa anche di una denuncia pubblica da parte dei cittadini locali. Entro i limiti di legge, invece, i punti monitorati sulla foce del canale San Rocco a Marina Di Grosseto; la foce del fiume Albegna, in località Bocche di Albegna nel Comune di Orbetello e due spiagge nel Comune di Monte Argentario: quella di fronte al canale a Poggio Pertuso – Cala Galera e quella in prossimità di una stazione di pompaggio in località Pozzello.

Non va meglio sul fronte dell’informazione ai cittadini, sui divieti di balneazione e la cartellonistica informativa che dovrebbe essere presente nella spiagge balneabili, obbligatoria a carico dei Comuni costieri da anni. I cittadini continuano a navigare in un mare di disinformazione: i tecnici di Goletta Verde hanno avvistato in Toscana cartelli informativi solo in quattro dei venti punti analizzati. In uno dei punti monitorati, inoltre, è presente il cartello che indica di divieto di balneazione, nonostante il luogo sia stato segnalato come balneabile dal Portale Acque del Ministero della Salute.

La Goletta Verde quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando – nel caso della Toscana – due esposti sulle situazioni più critiche: uno nei riguardi della foce del Fosso di Mola / Fosso Centrale, in località Mola, tra i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro, all’Isola d’Elba (Li); l’altro riguarderà, come l’anno scorso, la foce del torrente Carrione, a Marina di Carrara (Ms), da dieci anni a questa parte il sito più inquinato della costa toscana.

Nella classifica delle illegalità compiute nel 2017 ai danni del mare, contenuta nel dossier Mare Monstrum, basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di Porto, e presentato la scorsa settimana da Legambiente, la Toscana occupa il settimo posto (su quindici regioni) con 1297 infrazioni accertate (il 7,6% del totale nel Paese), 1717 persone arrestate e denunciate e 291 sequestri effettuati. Sabbadin conclude: «La Toscana ha 2,2 infrazioni per ogni chilometro di costa con numeri maggiori nell’ambito delle illegalità nel ciclo dei rifiuti e del cemento, e nei reati legati al codice della navigazione. Noi non vogliamo solo informare e sensibilizzare i cittadini, ma negli ultimi due anni abbiamo anche presentato alle autorità preposte esposti sui punti più critici individuati, nella speranza che si intervenga per accertare le responsabilità, sanando le situazioni più delicate».