Nate le prime tartarughine marine a San Vincenzo (VIDEO)
Battuto il record di nidificazione di successo più a nord del Mediterraneo, che prima apparteneva all’Isola d’Elba e Scarlino
[30 Luglio 2018]
Nella notte fra sabato 28 e domenica 29 luglio sono nate le prime 45 tartarughine del nido dove, tra il 9 e 10 giugno, una Caretta caretta aveva deposto le uova nella spiaggia per naturisti, all’interno del parco di Rimigliano, nel Comune di San Vincenzo, a poche centinaia di metri dalla Green Beach la spiaggia ecocompatibile inaugurata il 14 luglio 2018. Quindi, a differenza di quanto successo l’altr’anno nell’affollata spiaggia di Marina di Campo all’Isola d’Elba, dove una tartaruga ha nidificato tra sdraio e ombrelloni, quest’anno per segnare un nuovo record di nidificazione a nord le Caretta caretta ha scelto un’area di elevato pregio naturalistico.
A darne notizia è stato l’Osservatorio regionale sulla biodiversità della Toscana (Otb) che spiega: «L’eccezionale avvenimento era atteso dal 10 giugno scorso, quando sull’arenile sono state rilevate le tracce della tartaruga che ha deposto le uova. La prima schiusa è avvenuta nel 48esimo giorno dalla deposizione delle uova, quindi in anticipo rispetto delle previsioni, favorita dalle alte temperature di questo scorcio d’estate. E da sabato 21 luglio, all’approssimarsi della scadenza del periodo di incubazione, è iniziato il presidio 24 ore su 24 dei volontari dell’Associazione Tartamare e del Wwf. E circa una settimana fa era stato costruito il corridoio di legno a protezione del percorso dei neonati verso il mare».
L’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, sottolinea che «E’ stato proprio l’Osservatorio regionale sulla biodiversità a formare i volontari, dando loro informazioni istruzioni tecniche e operative per la gestione del nido e della schiusa, in una serie di incontri tenuti dall’Arpat e dall’Università di Siena. Ringrazio tutti i volontari per l’ottimo lavoro di monitoraggio, protezione e cura che hanno condotto e mi auguro che anche la replica, attesa per questa notte, si concluda positivamente con la nascita di altre decine di gemelline. Come Regione continueremo con la campagna di tutela della nostra straordinaria biodiversità e di difesa della natura, in particolare delle specie più rare che trovano nella Toscana il loro habitat ideale».
La spiaggia di Rimigliano è diventata, almeno per ora, il sito di nidificazione e nascita della Caretta caretta più a nord dell’intero Mediterraneo, battendo altre due località toscane dove negli anni passati c’erano state deposizioni di successo: Scarlino e Marina di Campo.
Durante il momento di formazione Cecilia Mancusi di Arpat, Letizia Marsili dell’università di Siena e Luana Papetti di Tartamare hanno illustrato le attività svolte lo scorso anno in occasione della nidificazione di Marina di Campo, all’Isola d’Elba, cercando di formare i volontari per prepararli a quello che succederà e alle basilari norme di comportamento secondo un protocollo di lavoro che riguarda principalmente tre punti: inizio del presidio h 24 e l’allestimento del recinto completo; monitoraggio continuo del sito di nidificazione per accorgersi del momento esatto in cui si è formato un avvallamento sulla superficie della sabbia; ispezione finale del nido e catalogazione del suo contenuto (trascorsi 3-4 giorni dopo l’emersione dell’ultimo tartarughino dalla sabbia).
La Regione informa che «Le operazioni di monitoraggio continuano, visto che le schiuse delle uova potrebbero protrarsi per 4 o 5 notti, dato che avvengono soltanto nelle ore fresche. I volontari sono organizzati in turni di 6 ore e si alternano per un’osservazione continua del nido fino alla schiusa dell’ultimo uovo di tartaruga marina. La gestione dei volontari e dei turni di sorveglianza diurna e notturna del nido è stata affidata al Wwf che opera in stretto collegamento con i rappresentanti dell’Osservatorio regionale sulla biodiversità e con l’associazione TartAmare, nonché con i rappresentanti del Comune di san Vincenzo, della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri del nucleo Forestale».