La beccaccia di mare a Portoferraio e una costa da proteggere assolutamente
Legambiente ai candidati: un grande Parco termale, agricolo, storico, ambientale e della biodiversità
[25 Marzo 2019]
Le magnifiche foto scattate da Antonello Marchese di una beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) alle Terme di San Giovanni, l’ultima di una serie di specie rare e protette che fanno sosta o nidificano lungo la costa del golfo di Portoferraio, di fronte alla Cosmopoli medicea – tra Punta della Rena, San Giovanni, Le Prade – Schiopparello, i Magazzini – riporta alla ribalta la necessità di proteggere e valorizzare l’intera area costiera e le due zone umide che la interessano.
Visto che non sono stati realizzati i cosiddetti “parchi territoriali” che avrebbero dovuto essere realizzati a Portoferraio in base agli strumenti urbanistici vigenti e che l’area subisce un continuo degrado, erosione costiera, scarico abusivo di rifiuti, quasi come a voler favorire vecchi e insostenibili progetti portuali ed edilizi, Legambiente rilancia la sua proposta di realizzare una grande area di protezione territoriale che sia anche occasione di un nuovo sviluppo turistico ecosostenibile.
Negli anni passati, nelle nostre osservazioni agli strumenti urbanistici portoferraiesi e contro la realizzazione di un porto turistico a San Giovanni abbiamo più volte chiesto che per l’intera costa di fronte a Portoferraio venisse avviata la procedura per inserirla in una Zona di protezione speciale (Zps) e Sito di interesse comunitari (Sic/Zsc), invece, con la nuova legge regionale, è stata tolta la classificazione di Sito di interesse regionale (Sir) alla Zona umida di Schiopparello – Le Prade, la più importante dell’Elba insieme a Mola, che in precedenza era stata addirittura destinata all’istituzione di un’Oasi naturalistica dalla Provincia di Livorno.
A fine maggio Portoferraio rinnoverà il Consiglio Comunale e i temi ambientali e dell’utilizzo del territorio saranno (o almeno dovrebbero essere) al centro della campagna elettorale. Legambiente crede che tutta la fascia costiera che ospitava le ex saline di San Giovanni e delle Prade debba e possa essere una grande occasione di bellezza, resilienza e attrattiva di un turismo rispettoso. La beccaccia di mare, le gru, i fenicotteri, le nitticore e i tarabusi, gli aironi che la frequentano ci dimostrano ogni giorno di più la sua importanza, ma anche le recenti scoperte archeologiche a San Giovanni e il “Cammino della Rada” ci dicono che la costa sud portoferraiese è un vero e proprio giacimento di storia, bellezza e biodiversità. Un Paesaggio e un patrimonio da tutelare per il suo valore intrinseco e perché è un attrattore di un turismo interessato al bello e al benessere anche fuori dalla stagione balneare.
Per questo Legambiente rivolge a tutti i candidati alle prossime elezioni di far propria la richiesta di istituire un grande Parco territoriale termale, agricolo, storico, ambientale e della biodiversità tra Punta della Rena e i Magazzini che comprenda le due Zone umide di San Giovanni e di Schiopparello – Le Prade, il risanamento ambientale del “piazzale” del Chicchero che comprenda la nuova piantumazione arborea, un approdo sostenibile per piccole imbarcazione all’interno dell’attuale diga di San Giovanni, la difesa della costa dell’erosione marina e la sua funzione balneare, un parco archeologico tra la fattoria Romana costiera di San Giovanni, La Villa Romana delle Grotte e la Rocca del Volterraio e la valorizzazione dell’agricoltura – favorendo il passaggio al biologico – delle piane di San Giovanni e di Schiopparello, il recupero e la valorizzazione delle due zone umide, utilizzando anche il nuovo depuratore per garantire la presenza d’acqua anche nei periodi di siccità estiva. Il tutto da collegare con un servizio di trasporto pubblico marittimo tra Portoferraio e le sue frazioni costiere e con il Cammino della Rada, dalla Torre del Martello al Volterraio per proseguire a Rio, in buona parte integrato con la Ciclopista Tirrenica destinata a collegare i principali centri urbani dell’Isola d’Elba.
Visto il recente interessamento di esponenti elbani del centro-destra per la salvaguardia della posidonia oceanica e delle Zps/Zsc sarebbe bene prevedere anche forme di protezione a mare, riavviando magari il discorso su un’area marina protetta che dovrebbe essere stata istituita dal 1982, prevista dalla legge 394/91 e che l’Italia si era impegnata a fare entro il 2012…
La beccaccia, i fenicotteri, le gru e altre decine di specie sono ambasciatori di bellezza e ci dicono che Portoferraio non può perdere una grande occasione che è anche turistica ed economica e che passa per la salvaguardia della sua bellezza e della sua storia e per la valorizzazione di un territorio che custodisce il suo passato, il suo presente e il suo futuro.