Nuovi spiragli per gli incentivi alla geotermia dalla prima riunione tra Mise, Regione e Comuni
Cauta soddisfazione dal territorio: si aprirà un tavolo di confronto tecnico per l’elaborazione del decreto Fer 2. «È stata una riunione positiva» anche per il sottosegretario Crippa
[28 Marzo 2019]
Per dirla con le parole di Giacomo Termine – sindaco di Monterotondo Marittimo – s’intravede finalmente una «luce in fondo al tunnel» in cui erano finiti i territori geotermici della Toscana, dopo la decisione del ministero dello Sviluppo economico (Mise) di cancellare gli incentivi alla produzione di energia elettrica da geotermia dallo schema di decreto Fer 1 – attualmente all’esame della Commissione Ue –, lasciando solo un’incerta speranza di re-inserimento all’interno del Fer 2 in fase di elaborazione. Dopo mesi di pressanti richieste da parte della Regione Toscana e degli stessi Comuni geotermici, supportati dal movimento di cittadini Geotermia Sì, ieri si è tenuto il primo tavolo di confronto col Mise per giungere a una soluzione condivisa, e al termine dell’incontro dalla Toscana si registra cauta soddisfazione.
Alla riunione romana, alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Pomarance Loris Martignoni ha tenuto un appassionato intervento per chiedere che siano reintrodotti gli incentivi e che si possa quindi dare sviluppo alla coltivazione geotermica, incontrando un’apertura al dialogo. «La trattativa è avviata – spiega il primo cittadino di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – Continuerà nello specifico delle nostre tematiche, mentre oggi (ieri per chi legge, ndr) erano presenti tutte le ragioni italiane. Tra meno di un mese ci verrà sottoposta una bozza riguardante l’ ipotesi di Fer 2». «Dopo settimane, mesi di delusioni e di disperazione abbiamo vissuto una giornata finalmente positiva – conferma il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi – e da domani saremo al lavoro ancora più intensamente per portare avanti le nostre istanze».
«Si è trattato di una riunione interlocutoria, ma positiva – dettaglia il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – Entro un mese il tavolo sarà riconvocato e nel frattempo i tecnici del Ministero e della Regione si confronteranno alla ricerca della migliore soluzione. Bisogna far presto e fare in modo che gli investimenti in questo settore non si blocchino. Siamo particolarmente sensibili alle questioni del miglioramento dell’impatto ambientale e alle esigenze di sviluppo di quei territori. Al Governo chiediamo di reintrodurre gli incentivi, altrimenti tutto si ferma: la geotermia – aggiunge il governatore – è l’energia del futuro della nostra regione. Per avere entro il 2050 una Toscana carbon free dobbiamo incentivare e non interrompere lo sviluppo di questa fonte di energia rinnovabile. Del resto la Regione ha lavorato molto in questo settore e di recente ha approvato una legge i cui contenuti sono stati apprezzati qui al Ministero, una norma che detta regole e modelli precisi nello sfruttamento del fluido geotermico. Resto poi convinto che esista una notevole potenzialità non ancora utilizzata: quella di catturare l’anidride carbonica che si produce nelle centrali geotermiche per impedirne la dispersione in atmosfera e per venderla alle industrie alimentari e a tutte quelle che la utilizzano nei loro processi, quindi senza far più ricorso all’importazione e dando alimento all’economia circolare».
Temi ben presenti nelle nuove Disposizioni in materia di geotermia recentemente approvate dal Consiglio regionale, e che sembrano trovare ora risonanze negli indirizzi del Mise. «È stata una riunione positiva – ha infatti dichiarato il sottosegretario Crippa – perché è emersa una disponibilità, da parte dei soggetti interessati, a lavorare in sinergia per realizzare impianti innovativi nel campo della geotermia che consentiranno un’ulteriore riduzione degli inquinanti e la raccolta della CO2 per scopi commerciali. Tutto ciò ci permetterà di diventare un Paese all’avanguardia nell’esportazione di questo know how».
In sostanza ieri non c’è stato da parte del ministero «nessun attacco al carattere rinnovabile della geotermia e l’impegno ad inserire gli incentivi nel Fer 2 – sottolinea il sindaco Termine – facendo però un tavolo condiviso anche con noi e la Regione Toscana per individuare le tecnologie di riferimento e gli obiettivi da raggiungere». Con un’apertura al dialogo anche nel merito dei singoli impianti in programma, come testimonia Luigi Vagaggini: «Come sindaco di Piancastagnaio al termine del tavolo istituzionale mi sono trattenuto con il sottosegretario Davide Crippa per concordare un nuovo appuntamento, sempre al Mise, per affrontare la questione della centrale PC6 che Enel green power vorrebbe realizzare sul nostro territorio comunale, del resto tra gli argomenti emersi quet’oggi. Un progetto di cui, come noto, si sta discutendo per capire quanto siano effettivamente le emissioni che verrebbero abbattute dall’impianto; se dovessero essere accolte le osservazioni già fatte dal Comune di Piancastagnaio relativamente alla Via, significherebbe essere in piena sintonia con lo stesso ministero».
E una convergenza d’intenti sarebbe importante non solo per migliorare ancora gli impatti ambientali della coltivazione geotermica, ma anche per dispiegarne appieno il potenziale occupazionale: senza incentivi infatti Enel green power potrebbe cancellare gli investimenti annunciati per la geotermia toscana in 6-700 milioni di euro, finalizzati a realizzare nuovi impianti geotermici per una potenza di circa 100 megawatt che si sarebbero aggiunti agli attuali 900, creando circa 100 nuovi posti di lavoro.