Urban waste, ecco come prevenire la produzione di rifiuti in città turistiche: il caso Firenze

Negli ultimi 8 mesi, ad esempio, sono stati 1200 i chili di cibo e 104 i litri di bevande recuperati da colazioni e buffet in hotel fiorentini, donati a oltre un centinaio di persone assistite da una struttura Caritas

[2 Aprile 2019]

Non c’è attività umana a impatto ambientale zero, e nello sterminato elenco rientra naturalmente anche il turismo: basti pensare che in soli 4 km di centro cittadino a Firenze – area dichiarata patrimonio dell’Umanità, e attraversata ogni giorno da un enorme flusso di turisti – vengono raccolte in un anno circa 45mila tonnellate di spazzatura (dati Alia), che necessitano di essere gestite secondo criteri di sostenibilità e prossimità. Un compito non facile, che Firenze condivide con molte altre zone ad alta attrazione turistica in Toscana e fuori; per questo la Regione ha voluto affrontare la questione dell’impatto dei rifiuti nelle città turistiche attraverso il progetto Urban waste –  finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 – e giunto adesso a conclusione, con risultati incoraggianti.

Dalla promozione dell’uso di doggy bags e prevenzione dello spreco ai buffet e nei ristoranti alle istruzioni sulla raccolta differenziata in più lingue, dalla promozione dell’uso di acqua di rete alla donazione di cibo da parte di hotel e attività di catering a fini di solidarietà sociale, erano quattro le principali linee d’azione individuate dal progetto per prevenire la formazione di rifiuti, e sono riuscite a portare il loro contributo alla causa grazie all’accordo stipulato tra la Regione Toscana come capofila in collaborazione con Agenzia regionale recupero risorse (Arrr), Comune di Firenze, Città metropolitana di Firenze, Alia, Publiacqua, e i principali portatori di interesse pubblici e privati.

Lungo gli ultimi 8 mesi ad esempio sono stati 1200 i chili di cibo e 104 i litri di bevande recuperati da colazioni e buffet in hotel fiorentini, donati a oltre un centinaio di persone assistite da una struttura Caritas; i 22 fontanelli di Publiacqua a Firenze hanno inoltre incrementato l’erogazione arrivando nel 2018 a distribuire 12 milioni di litri di acqua, una cifra che porta con sé 8 milioni di bottiglie di plastica non prodotte con un risparmio di 3,2 milioni di euro.

Quello di Urban waste è dunque un di assoluto interesse, come ha rimarcato oggi l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni, che ha invitato adesso a proseguire sulla strada intrapresa puntando con maggiore energia sulla promozione delle doggy bags, strumento utile che ancora non è propriamente entrato negli usi quotidiani e nella mentalità dei cittadini.

L. A.