Su ambiente e rifiuti alcune funzioni torneranno dalla Regione Toscana alle Province
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 2 della legge regionale di riordino delle competenze in materia di ambiente e rifiuti
[30 Maggio 2019]
Attraverso la sentenza 129 dell’anno in corso (consultabile integralmente in allegato, ndr) la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 2 della legge regionale 3 marzo 2015, n. 22: una norma che, in attuazione della legge Delrio sul riordino delle funzioni provinciali aveva trasferito alla Regione funzioni sanzionatorie amministrative in materia di rifiuti e di autorizzazioni semplificate sempre in materia di rifiuti.
«La pronuncia dell’illegittimità da parte della Corte Costituzionale fa cadere il teorema centralista dell’intera riforma delle Province dando nuovamente corpo al principio di sussidiarietà e centralità degli Enti locali – dichiara con soddisfazione Antofrancesco Vivarelli Ciolonna, presidente della Provincia di Grosseto cui la Corte ha dato ragione – Presto ci riprenderemo le nostre competenze che la legge nazionale ci riconosce ma che la Regione Toscana ha voluto sottrarci con una visione accentratrice che ha causato e sta causando danni e riduzione dei servizi al territorio in materia di controllo e salvaguardia dell’ambiente».
Che cosa accadrà dunque, adesso? «L’obiettivo della legge toscana era quello di portare ad unitarietà e funzionalità l’esercizio delle funzioni in materia di rifiuti – osserva l’assessore alla presidenza della Regione, Vittorio Bugli – Si trattava di offrire al mondo delle imprese un solo interlocutore, con una modalità organizzativa che la sentenza della Corte ha messo in discussione in quanto, un accordo fra Enti, non può superare la legge dello Stato. Totale rispetto per questa decisione, dispiace però che, nonostante l’accordo, su sollecitazione della Provincia di Grosseto la causa sia stata portata davanti alla Corte. In ogni caso – conclude Bugli – l’abrogazione di questa specifica norma non creerà problemi né per le amministrazioni né per la collettività: queste funzioni torneranno ad essere di competenza delle Province e della Città metropolitana».