La collana editoriale ETS sulle aree naturali si rinnova
[24 Giugno 2019]
Il primo volume sulla Biodiversità a cura di Sandro Pignatti fu pubblicato nel 2005, nel 2018 il 37 dedicato a Bino Li Calsi una figura di grande prestigio culturale e politico-istituzionale nel mondo dei parchi, presentato anche alla Camera dei Deputati.
Se all’avvio ad indurci a mettere mano ad una collana specifica sui parchi furono le difficoltà preoccupanti che ormai erano emerse sempre più chiaramente nella attuazione e gestione della legge 394 del 1991, da parte del ministero dell’ambiente e anche nelle regioni che avevano saputo anticipare lo Stato, come disse il Presidente della Repubblica Scalfaro, per cui andavano ringraziate e non penalizzate.
I titoli quindi, l’oggetto di parecchi libri della collana riguardano infatti la pianificazione, ossia i piani dei parchi che in quelli regionali sia pure tra non poche difficoltà decollarono dal Ticino all’Etna, dalla Mandria a San Rossore, ma non nei parchi nazionali che ancora oggi sono quasi tutti senza. Quando a Pisa facemmo Parcolibri con la presenza di parchi da tutta Italia, non a caso anche Federparchi iniziò a perdere i colpi evitando di assumersi le sua responsabilità come aveva sempre fatto con proposte e proteste efficaci.
Ma il contesto ambientale, e non solo sul piano nazionale, ormai e profondamente cambiato e non soltanto per i parchi e le aree protette. Oggi, come si dice, va salvato il pianeta e la partita riguarda ovviamente le politiche ambientali i cui protagonisti sono in egual misura però le politiche economiche, sociali, istituzionali.
Ecco perché anche la nostra collana deve riuscire con i suoi libri a rappresentare questa nuova e più complessa dimensione culturale, politica e istituzionale. L’accresciuta separazione, fino al punto della contrapposizione tra politica e gestione ambientale e non solo, non deve farci dimenticare che l’avvio delle prime e più importanti ed efficaci leggi e normative ambientali richiesero, per la prima volta, un ruolo nuovo e determinate delle istituzioni nazionali regionali e locali. Nella misura in cui questo ruolo si è indebolito fino anche a sparire, si sono moltiplicati anche i fallimenti e gli insuccessi.
Da qui deve ripartire anche il rilancio della Collana. Già il prossimo libretto che abbiamo in programma ‘ Rilanciare quanto resta dei nostri parchi’, ha questo obiettivo. Si tratta di una riflessione nazionale che alla base ha alcune tra le più diverse esperienze regional-nazionali.
Dalle quali emerge una incontestabile conferma sia dagli innegabili risultati positivi che dagli altrettanto innegabili ritardi anche storici si potrà uscire solo a condizione di una svolta e non solo nazionale che sappia immettere e raccordare le nuove politiche ambientali nel nuovo contesto.
Tanto per essere chiari se, ad esempio, i parchi sapranno finalmente dotarsi di veri piani e cioè di obiettivi che sappiano guardare i confini dei parchi e delle aree protette. Che significa anche che non possono esserci piani economici separati e distinti da quelli ambientali.
E questo riguarda anche la nostra collana e i suoi libri che dovranno saper fornire riflessioni e proposte efficaci per mettere mano – questa volta molto più velocemente – perché tempo ce n’è sempre meno-agli strumenti giusti.
Sarebbe bene che ci facesse un pensierino anche chi negli ultimi anni non ha pensato a altro che cambiare la legge e non la politica dei parchi.
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