Patto per lo sviluppo della Toscana tra Regione e parti sociali, pronti 8 miliardi di euro
Contribuirà a creare 110.000 nuovi posti di lavoro in cinque anni. Cispel: «L’intesa fa proprie scelte in settori chiave che la nostra Associazione ha sempre sostenuto: economia circolare e rifiuti, servizio idrico, edilizia residenziale pubblica, smart city»
[12 Luglio 2019]
Un patto tra la Regione Toscana e 19 soggetti rappresentativi delle categorie produttive, dei sindacati e delle parti sociali attive sul territorio per rilanciare lo sviluppo locale e creare nuovo lavoro: è questo il cuore dell’intesa presentata oggi a Firenze, con oltre 8 miliardi di investimenti «pronti per essere impiegati». Secondo le stime dell’Irpet, il patto per lo sviluppo contribuirà a creare 110.000 nuovi posti di lavoro in cinque anni, ad una media di 20.000 occupati in più all’anno.
«Avrà un ruolo decisivo in questo scorcio di legislatura – commenta il governatore Enrico Rossi – Non vogliamo arrivare alla fine del nostro mandato in folle, ma con le marce alte ingranate e il motore a pieni giri. Pensiamo che rilanciare gli investimenti sia una priorità e siamo contenti che questo preciso programma di impegni sia condiviso da tanti soggetti. Credo che una simile sintonia di intenti poteva registrarsi soltanto in Toscana».
Sono 19 quelli che hanno contribuito all’elaborazione del Patto e che hanno sottoscritto oggi – o firmeranno la prossima settimana – il documento: le articolazioni regionali di Unioncamere, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Casartigiani, Camera di Commercio di Firenze, Conservizi Cispel, Confapi Pmi, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Legacoop, Confcooperative, Associazione Generale Cooperative Italiane, Coldiretti, Confagricoltura e Cia.
«Confservizi Cispel Toscana sottoscrive l’intesa regionale per lo sviluppo, un documento – commenta Alfredo De Girolamo, presidente dell’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico – che indica con chiarezza le opere infrastrutturali strategiche da realizzare urgentemente per la crescita e la competitività della Toscana, gli investimenti immateriali nella formazione, comunicazione e innovazione e gli strumenti di agevolazione del credito. L’intesa – prosegue De Girolamo – fa proprie, con chiarezze, le scelte in settori chiave che la nostra associazione ha sempre sostenuto: economia circolare e rifiuti, servizio idrico, edilizia residenziale pubblica, smart city. Un patto fra tutte le parti sociali per usare al meglio questi ultimi mesi di legislatura regionale ottenendo risultati concreti e per porre le basi della prossima agenda di governo 2020-2025».
Neanche un mese fa le aziende riunite in Cispel avevano presentato una proposta d’investimenti da 1 miliardo di euro in 10 anni – solo per quanto riguarda lo sviluppo dell’economia circolare sul territorio –, che potrebbe legittimamente inserirsi nel patto appena firmato in Regione. Altri 3 miliardi di euro arriveranno direttamente dal bilancio regionale, da quello della sanità e dallo stanziamento del Fondo sociale europeo, che fa parte a tutti gli effetti del bilancio regionale, con potenzialità importanti sul versante del lavoro.
«La crescita dell’occupazione – aggiunge il presidente Rossi – è decisiva per tenere la Toscana al passo con l’Europa, così come realizzare le infrastrutture è fondamentale per tenerla connessa al resto dell’Italia e al mondo. È per questo che auspico di riuscire a trovare con il Governo un’intesa in grado di accelerare questi investimenti e queste realizzazioni. Non vogliamo polemizzare con nessuno, ma è l’ora di passare dall’enunciazione all’attuazione».
Il presidente ha annunciato per settembre due iniziative: una grande mobilitazione per sollecitare la realizzazione delle infrastrutture che servono alla Toscana e una specifica dedicata alla costa e al suo sviluppo. «Abbiamo attivato – ha detto infine – alcuni tavoli dedicati alla discussione a all’approfondfimento su queste tematiche, alla sanità, alle disuguaglianze territoriali e sociali, all’immigrazione e alla demografia e all’agricoltura. E la Giunta regionale attraverso i suoi assessori effettuerà un monitoraggio mensile sui sette punti che compongono il patto per lo sviluppo».
L. A.