Fridays For Future Firenze: «Basta armi alla Turchia!»

Finmeccanica vende da anni armi alla Turchia. «Vicini ai nostri cugini di Fridays For Future Rojava»

[17 Ottobre 2019]

Fridays For Future è un movimento globale che si batte contro l’ingiustizia climatica e per un cambio di paradigma sociale, culturale, economico e politico. Uno dei suoi elementi di novità è la sua diffusione: dall’Asia all’Europa, dalle Americhe all’Africa scendiamo in piazza uniti dallo stesso problema comune. Per questo non possiamo che sentirci vicini ai nostri cugini di Fridays For Future Rojava.

Il Rojava è una regione della Siria del Nord in cui si sta tentando giorno dopo giorno di creare dal basso un nuovo equilibrio ecologico e si sta sperimentando da anni una nuova forma di società che tiene al centro un’idea di convivenza fra popoli di diverse etnie, culture e religioni: l’unica ipotesi possibile per un futuro di pace in Medioriente.

Nelle ultime settimane il Rojava è sotto attacco da parte della Turchia, alleata con le bande jihadiste che la popolazione locale era riuscita a sconfiggere. Sì, avete capito bene: la Turchia sta combattendo a fianco dei miliziani di ISIS, che finora erano stati rinchiusi in campi o prigioni dalle popolazioni del Rojava, uccidendo centinaia di civili. Uomini, donne e bambini massacrati o costretti a fuggire. E lo sta facendo grazie alle armi prodotte in questa fabbrica: Leonardo Finmeccanica.

Qualche tempo fa l’azienda dichiarava: “Per Finmeccanica la Turchia rappresenta soprattutto un partner industriale anziché un semplice mercato potenziale”. Qua si producono gli elicotteri da guerra (come i T-129 ATAK prodotti in collaborazione con Turkish Aerospace Industries e i jet F-16) e i sistemi di bombardamento integrati che in queste ore stanno assassinando centinaia di civili.

Questa azienda vende da anni armi alla Turchia, nonostante sia in vigore una legge in Italia che proibisce la vendita di armi a stati in guerra. Solo nel 2018 il ministero degli Esteri ha autorizzato vendite di armi alla Turchia per 360 milioni di euro. Negli ultimi 4 anni la cifra sfiora i 900 milioni di euro. Attualmente il governo ha messo uno stop a futuri contratti di vendita, ma ancora si riserva di valutare nel merito di quelli già in corso. E nel mentre le persone continuano a morire.

In una zona del mondo dove i combustibili fossili sono da sempre oggetti del contendere per guerre terribili e sanguinose, Fridays For Future non può che chiedere pace e giustizia per tutti!

di Fridays For Future Firenze