Piombino, Ferrari: «I nodi si stanno sciogliendo ma serve una visione complessiva»

Il sindaco di Piombino: non solo acciaierie, anche bonifiche e collegamenti infrastrutturali

[16 Gennaio 2020]

A conclusione della riunione tenutasi oggi al Ministero dello Sviluppo economico, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari ha fatto il punto della situazione. Ecco cosa ha detto:

Usciamo dalla riunione al Ministero dello Sviluppo economico con delle notizie che ci fanno ben sperare in un’accelerazione del processo: il Mise ha preso contatti direttamente con l’azienda che ha assicurato che entro una settimana Jsw presenterà il piano industriale. Inoltre, sembra che il problema del costo dell’energia sia finalmente superato: Jsw potrà contare su un prezzo ridotto.
I nodi cardine della vicenda Jsw sembrano finalmente avviarsi verso uno scioglimento ma non si può pensare che il caso Piombino si riduca alla vicenda dell’acciaieria. Oggi abbiamo portato a quel tavolo un documento contenente le richieste del Comune e le possibili soluzioni delle principali criticità del nostro territorio: in particolare le bonifiche di Poggio ai venti, di Città futura, della falda, la rimozione cumuli e i collegamenti infrastrutturali come la 398 e la rete ferroviaria. È essenziale rivedere gli accordi di programma che fino ad oggi sono stati sottoscritti per risolvere l’uno o l’altro dei tanti problemi, per farli confluire in un unico documento che li metta a sistema: solo con un progetto complessivo sarà possibile accedere alle risorse europee dedicate alla tutela dell’ambiente. È necessario e improrogabile iniziare a trattare il tema industriale assieme a quelli infrastrutturale e ambientale, così come indispensabile è che ogni opera trovi chiari soggetti attuatori e fondi certi, con tempistiche precise.

La circostanza che l’Europa stia proprio in questi giorni trattando il tema delle riconversioni industriali nell’ottica dell’energia pulita, mettendo a disposizioni ingenti risorse, ci impone di pensare a Piombino come un’area di sperimentazione delle nuove politiche europee in materia ambientale e di sviluppo. Senza un progetto di questo tipo, non sarà possibile reperire i fondi necessari per realizzare gli interventi infrastrutturali come il secondo lotto della 398 e le bonifiche, a partire dalla rimozione dei cumuli, necessarie per la tutela della salute pubblica e per la ripresa economica. Il futuro del nostro territorio dipende dalla capacità delle istituzioni di collaborare per creare un progetto onnicomprensivo che possa rispondere alle necessità di rigenerazione ambientale e rilancio economico».