Taglio del nastro per il “Polo della Memoria San Rossore 1938”
Grazie alla geotermia l’Università di Pisa risparmierà l’emissione di 89 tonnellate di CO2 all’anno
È stato inaugurato oggi il nuovo polo didattico dell’Ateneo, improntato alla sostenibilità dopo una profonda bonifica ambientale condotta in pieno centro urbano
[25 Febbraio 2020]
È stato inaugurato oggi il nuovo polo didattico dell’Università di Pisa – il Polo della Memoria San Rossore 1938 –, nato a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla Torre pendente: 3mila mq strappati al degrado grazie a un’importante opera di riqualificazione che permette adesso di ospitare in pieno centro urbano le attività didattiche dei dipartimenti di Civiltà e forme del sapere e di Biologia, all’iterno di un edificio improntato alla sostenibilità.
«Quello che inauguriamo ufficialmente oggi è un Polo didattico che guarda al futuro, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che dell’accessibilità – ha dichiarato oggi il rettore Paolo Mancarella durante la cerimonia d’inaugurazione – Un luogo luminoso, privo di qualsiasi barriera architettonica, dotato di infrastrutture moderne, sicuro e inclusivo. Sono convinto che darà un nuovo impulso alle nostre attività di ricerca e di didattica. Un’università come la nostra, per rimanere un’eccellenza ha bisogno di strutture di questo genere. Ne approfitto per ringraziare i nostri concittadini per la pazienza con cui hanno sopportato i disagi inevitabili dovuti a lavori che sono durati a lungo. Ma per la sua realizzazione è stato necessario bonificare tutta l’area e questo non potrà che avere un riflesso positivo sulla qualità della vita di questa parte di città».
L’edificio, situato all’angolo tra via Risorgimento e via Nicola Pisano, è nato su un’area che, a seguito di una riconversione di ex stabilimenti farmaceutici, è stata oggetto di una profonda bonifica ambientale, e presenta oggi caratteristiche che lo rendono all’avanguardia sul piano della sostenibilità ambientale: come spiegano dall’Ateneo è infatti dotato di un sistema geotermico misto con 3 pozzi geotermici e 38 sonde geotermiche che alimentano due distinte pompe di calore (grazie a questo sistema sarà possibile ridurre o eliminare del tutto l’attuale alimentazione a metano per l’edificio esistente su via Trieste, con ulteriori vantaggi ambientali), che permettono di risparmiare l’emissione di 89 tonnellate di CO2 all’anno; l’irrigazione e i servizi igienici sono alimentati tramite recupero delle acque piovane; l’intensità dell’illuminazione è regolata in funzione della luce naturale. Sul piano delle caratteristiche strutturali l’edificio è dotato di un sistema integrato per l’accessibilità di non vedenti e ipovedenti, con sensori programmabili per garantire un’accessibilità uditiva.
Il nome “Polo della Memoria San Rossore 1938”, fortemente voluto dal rettore, è stato scelto per richiamare alla memoria collettiva la “Cerimonia del ricordo e delle scuse” celebrata nel 2018 in occasione dell’80° dalla firma delle Leggi Razziali: «Con la scelta di questo nome vogliamo rinnovare in modo solenne un impegno – ha concluso Mancarella –, quello di difendere e promuovere i valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza e del diritto alla dignità di ciascun essere umano».
L. A.