L’emergenza coronavirus cambia i consumi alimentari, la Toscana in difesa dei prodotti locali
L’obiettivo è sostenere i primati del Made in Italy con l’agricoltura toscana, che esprime una realtà straordinaria nell’agroalimentare
[31 Marzo 2020]
La pandemia da coronavirus Sars-Cov-2 non ha bloccato la filiera agroalimentare nazionale, in quanto protagonista di un servizio essenziale alla cittadinanza, ma di certo sta cambiando le abitudini nei consumi alimentari verso quella che dalla Coldiretti – la più grande organizzazione agricola europea – chiama “spesa di guerra”. In tutta Italia le vendite della Grande distribuzione organizzata (Gdo) e l’e-commerce sono in forte crescita, ma la scelta dei prodotti da acquistare lascia spazio soprattutto a beni primari (latte Uht, uova, farina) e a lunga conservazione, penalizzando i freschi. Per questo la Regione Toscana ha aperto un tavolo di confronto con gli agricoltori (e con la Gdo) per capire come affrontare questa fase critica per la filiera.
L’obiettivo è quello di mettere in campo un’azione politica per sostenere e promuovere le produzioni locali e le relative filiere, messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria che sta producendo una contrazione dei consumi sopratutto per quanto riguarda i prodotti freschi. Ma anche per avviare una programmazione di interventi ed azioni in grado di aiutare la ripresa, una volta terminata la fase di prima emergenza e lockdown.
Nell’incontro con i rappresentanti della filiera del latte – sottolinea l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – abbiamo ascoltato i produttori che si trovano a gestire una situazione molto complicata a causa di un consumo di prodotti freschi che è progressivamente diminuito col passare delle settimane, con latte e formaggi freschi o poco stagionati penalizzati da modalità di spesa che privilegiano i prodotti a più lunga scadenza. Sono state proposte forme di acquisto pubblico di questi prodotti per dare una prima forma di sostegno alla filiera».
Anche nell’incontro con la Gdo e le associazioni agricole, al quale ha partecipato anche l’assessore Ciuoffo, tutti hanno mostrato grande spirito di collaborazione: «I rappresentanti della GDO – aggiunge Remaschi insieme all’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – hanno manifestato grande disponibilità verso l’apertura di nuove collaborazioni per la promozione di prodotti locali, attraverso un’intensificazione dei rapporti con i produttori. Inoltre, di comune accordo, studieremo altre forme di promozione nei propri punti vendita per spingere il consumo di prodotti freschi, cercando di privilegiare le etichette locali e certificate».
Un giudizio positivo sul tavolo aperto con la Gdo arriva anche da Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana: «Abbiamo lanciato l’appello ai supermercati affinché sia privilegiato negli approvvigionamenti delle industrie e della distribuzione commerciale il Made in Toscana, offrendo la straordinaria rete delle aziende di Campagna Amica e di Coldiretti per gli acquisti. Le nostre aziende lavorano prioritariamente con la grande distribuzione, i grossisti e con la ristorazione e hanno registrato già il dimezzamento degli ordini. Proficuo l’incontro interlocutorio per superare insieme questa fase di criticità».
L’obiettivo è sostenere i primati del Made in Italy con l’agricoltura toscana che esprime una realtà straordinaria nell’agroalimentare – ricorda Coldiretti Toscana – con 32 prodotti a denominazione di origine Dop e Igp riconosciuti dall’Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria.