Coronavirus: in Toscana atteso un calo produttivo tra il 25 e il 50%. Il Consiglio regionale approva una risoluzione unitaria
I settori più colpiti sono il turismo e il commercio. In difficoltà i distretti industriali. Dalla giunta regionale già una ventina di provvedimenti per contrastare gli effetti della crisi
[3 Aprile 2020]
Nella sua comunicazione al Consiglio regionale sugli aspetti socio-economici legati all’emergenza coronavirus, l’assessore regionale al bilancio, Vittorio Bugli, ha detto che «Anche se è difficile fare previsioni, visto che i dati mutano in continuazione, l’impatto dell’emergenza coronavirus sul tessuto economico toscano sarà assai importante. Il calo atteso delle produzioni è previsto tra il 25 e il 50%. E in questo quadro i settori più colpiti sono il turismo, il commercio e la ristorazione. In questa fase, tengono le pulizie, la logistica e il lavoro portuale, mentre soffrono l’edilizia, i servizi di consulenza e formazione alle imprese».
Bugli ha poi spiegato che «Il blocco produttivo e il calo della domanda produrranno delle conseguenze anche nell’utilizzo delle risorse umane. È lecito attendersi che le imprese adotteranno, nelle prossime settimane, il ricorso agli ammortizzatori sociali e, dato non trascurabile, si attendono anche riflessi negativi sulle nuove assunzioni, che plausibilmente non ci saranno o saranno rinviate nel tempo».
In Toscana le disposizioni del decreto “Cura Italia” dovrebbero coinvolgere circa 650.000 lavoratori appartenenti alle attività non essenziali, «Cioè – spiega la Regione – il 41% dei lavoratori toscani (che nell’industria sono il 65%). Prato e Arezzo sono i distretti industriali in maggiore sofferenza, mentre le aree di Grosseto e Livorno sono quelli meno colpiti».
Secondo Bugli, «Per affrontare questa emergenza servono misure di superamento dei vincoli di liquidità per fare stare in piedi le imprese e di sostegno al reddito per i lavoratori. La Regione si è mossa adottando una ventina di provvedimenti, seguendo il metodo della concertazione permanente con tutte le categorie economiche, sindacali e sociali, e agendo su tre fronti: il fronte europeo, quello nazionale e quello regionale. In parallelo è stato avviato anche un confronto con il sistema del credito. Da subito, si è concordato sul fatto che il “Patto per lo sviluppo”, ideato per l’uscita dalla crisi, diventa ora essenziale, anche se da rivedere. E per velocizzare l’attuazione dei provvedimenti straordinari nazionali e pensare da subito a quel che servirà tra qualche mese per la ripartenza sono stati costituiti cinque tavoli di lavoro con le parti sociali: su credito e liquidità per le imprese; su lavoro e ammortizzatori sociali; su investimenti pubblici e privati; sul fisco; sulla sicurezza sui luoghi di lavoro».
Bugli ha giudicato positivo il lavoro sul fronte europeo fatto dal governo che si è sempre consultato con le Regioni, e alcuni risultati ottenuti, ma ha aggiunto che «Servirà lavorare per l’ottenimento di strumenti utili, tra cui i coronabond e decisivi interventi per consentire l’indebitamento degli Stati membri».
Per quanto riguarda la situazione nazionale, «La Regione, sentite le parti sociali, ha inoltrato le richieste al governo per la definizione del decreto 18 (Cura Italia), che è poi stato discusso utilmente nella conferenza Stato-Regioni, dove abbiamo presentato, sempre concordandoli con le parti sociali, molti emendamenti. Alcuni saranno probabilmente recepiti da subito, altri saranno la base di discussione del decreto che sarà emanato in questo mese di aprile. Per noi che siamo una regione virtuosa dal punto di vista dell’impegno dei Fondi Comunitari e che quindi abbiamo tutta la spesa sostanzialmente impegnata – ha spiegato Bugli – sarebbe particolarmente opportuna l’approvazione di un emendamento che riguarda la copertura della quota di cofinanziamento regionale del ciclo di programmazione dei Fondi UE 2014-2020 a carico del Fondo di rotazione nazionale per l’annualità 2020».
Per quanto riguarda la situazione in Toscana, Bugli ha ricordato che «3.060 dipendenti della Regione sono in telelavoro, circa 100 sono presenti negli uffici per garantire le funzioni essenziali e 90 sono assenti a vario titolo (aspettative, ferie, ecc.). A questo proposito, emerge quanto sia essenziale l’infrastruttura telematica, su cui dovremo investire per rafforzarla».
Bugli ha poi ricordato che i provvedimenti della giunta regionale sono stati circa una ventina: «Tra questi, le delibere per la revisione di “Garanzia Toscana”, per consentire alle imprese un più facile accesso al credito bancario; per il via libera alla cassa integrazione in deroga (sono già arrivate 6.212 domande aziendali per oltre 13mila lavoratori); per le linee guida per la mobilità in deroga; per attivare gli strumenti di anticipo degli ammortizzatori sociali; per lo slittamento del pagamento del bollo auto a giugno; per la sospensione, fino al primo luglio, di alcuni tributi, del piano dei rimborsi e delle restituzioni dilazionate; per monitorare, semplificare e indirizzare gli investimenti pubblici, “perché dalle crisi si esce soprattutto con la capacità di fare investimenti pubblici e perciò le procedure in corso devono andare avanti in via telematica”. Altre delibere sono state adottate per le procedure contrattuali, per renderle possibili tutte in via telematica; per le misure a favore dei beneficiari di fondi comunitari, statali e regionali; per la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi in materia di urbanistica, edilizia e ambiente; per l’adozione di condizioni di massima sicurezza negli ambienti di lavori; per stanziare 8 milioni per il sostegno straordinario alle spesi di affitto, per il quale i Comuni faranno immediatamente i bandi, e per dare sostegno agli studenti fuori sede ancora residenti negli alloggi Dsu. Sono stati adottati anche pacchetti specifici di intervento a favore dell’agricoltura e per i contributi ai Comuni per gli asilo nido e dell’infanzia, che potranno così attivare modalità operative alternative. Sono state decise anche disposizioni transitorie per i tassisti, che potranno effettuare consegne a domicilio».
L’assessore ha concluso: «Si lavora con intensità e spero che si instauri una sempre più stretta collaborazione con il Consiglio regionale, per mantenere e rafforzare lo scambio delle informazione e definire linee di intervento utili alla nostra comunità».
Ecco il testo firmato dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e dal portavoce dell’opposizione, Jacopo Alberti votato dall’Aula al termine del lungo dibattito. Astenuti Fattori e Sarti (Si-Toscana a sinistra), Galletti, Giannarelli e Quartini (M5) e Pecori (Gruppo Misto):
Covid-19, la risoluzione unitaria
Il Consiglio s’impegna a considerare che i provvedimenti assunti per l’emergenza sanitaria devono tenere presente lo scenario di ripresa e rilancio economico che, al giusto momento, mobiliterà tutti gli strumenti che la Regione ha a disposizione per supportare il tessuto economico regionale gravemente provato. “A tal proposito – si legge – le scelte che verranno assunte dovranno essere il più possibile condivise con equa distribuzione di risorse, in costante concertazione con associazioni rappresentative e sindacali, in assoluto coinvolgimento di maggioranza e opposizione, svolgendo una funzione di pianificazione straordinaria per la ripresa”. Il Consiglio, per questi aspetti, s’impegna attraverso la commissione sviluppo economico, in collaborazione con la Giunta, ad esaminare tutti gli atti presentati e collegati alle odierne comunicazioni.
L’esecutivo toscano è chiamato a rafforzare il lavoro per reperire e distribuire i dispositivi di protezione individuale (Dpi) – in particolare quelli ad alta protezione per chi opera a diretto contatto con i soggetti Covid – e per la somministrazione di tamponi a tappeto. Si devono agevolare riconoscimento e certificazione dei dispositivi prodotti da imprese che riconvertono la propria produzione; “censire le aziende toscane che possono garantire una linea produttiva per le emergenze ospedaliere e supportare gli investimenti necessari per la produzione immediata di ventilatori e attrezzature per le terapie intensive”.
Ancora, il rifornimento dei Dpi deve essere monitorato e garantito “capillare” per tutta la popolazione attraverso le farmacie pubbliche e private, “vigilando su episodi di occultamento e accaparramento a scopo di lucro”. Contemporaneamente, occorre “implementare per quanto possibile” la dotazione di dispositivi a protezione individuale per farmacisti, operatori e assistiti Rsa, Forze dell’ordine, polizia penitenziaria e municipale, vigili del fuoco, operatori ecologici e in generale per “tutti coloro che svolgono funzioni essenziali nella corrente emergenza”. Un’attenzione specifica è anche prevista perché la Regione, “per quanto di propria competenza”, metta in atto “azioni volte a garantire la salute” del personale dei detenuti negli istituti penitenziari.
In primo piano anche la necessità di dotare le strutture sanitarie (pubbliche, private e le Rsa) di personale, così da garantire turni di riposo e le sostituzioni per malattia: la proposta di risoluzione impegna la Giunta a proseguire nel reclutamento di operatori sanitari per le strutture ospedaliere e territoriali in maggiore carenza e, contestualmente, a prevedere “modalità di cura e sorveglianza domiciliare, dove clinicamente possibile, con protocolli ad hoc, affidando a medici di base debitamente protetti (anche con tute integrali) il controllo delle condizioni dei pazienti”.
Tra le previsioni anche quella di “un’indennità aggiuntiva” per gli operatori sanitari a diretto contatto con il Covid e un congedo contribuito per i dipendenti degli enti pubblici toscani impegnati in attività di volontariato collegate all’emergenza Covid.
Proseguendo nell’impegno sul versante dei test sierologici, occorre valutare ulteriori ricerche per favorire il campionamento dei cittadini toscani attualmente immunizzati. La Giunta è impegnata quindi a “garantire l’uso dei tamponi a tappeto – anche prevedendo convenzioni coi laboratori di analisi ‘esterni’ -, sia sul personale medico sanitario che con soggetti venuti a contatto o conviventi con soggetti positivi al virus”. La Toscana deve inoltre “sostenere con forza” con il Centro regionale per la medicina di precisione finanziato da Regione Toscana, il progetto per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani, avviato dalla Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani (Istituto nazionale malattie infettive).
Nell’ambito delle azioni positive già intraprese dalla Regione in materia, si richiede di garantire che le persone con disturbi dello spettro autistico possano avere accesso alle strutture sanitarie e ospedaliere con specifico percorso dedicato. E anche di valutare la dematerializzazione di tutte le ricette mediche, per ogni farmaco prescrivibile.
La Giunta è impegnata a sospendere l’alienazione del patrimonio immobiliare delle Usl per recuperare per quanto possibile edifici da utilizzare nell’emergenza in corso, qualora se ne ravvisi la necessità e ad attivarsi presso Governo e Parlamento per verificare l’articolo 7 del DL 14/20 (sulla quarantena con sorveglianza attiva per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti non protetti con casi di malattia infettiva e diffusiva).
Tra gli impegni anche quello di sollecitare il Governo nazionale affinché preveda l’abolizione dell’Iva su tutti i dispositivi di protezione individuale per tutto il 2020 e a sollecitare il ministero della Sanità ad adeguare il Piano pandemico nazionale in modo da consentire alle regioni di adottare un nuovo Piano pandemico regionale, previsto per legge.