Riceviamo e pubblichiamo
Asa, Ceravolo saluta e lascia la presidenza
Il piano industriale approvato durante il mandato prevede investimenti da 240 milioni di euro in 13 anni
[2 Luglio 2020]
Un saluto alle autorità, a tutti i portatori di interesse ed ai colleghi con i quali ho avuto il piacere di lavorare durante il mio mandato. Lascio la Presidenza della più importante partecipata della nostra Provincia. Il territorio gestito da ASA è ampio: dalla Val di Cecina, fino alla Val di Cornia comprenendo le isole dell’Arcipelago Toscano tra cui l’Elba.
Durante il mio mandato siamo riusciti a varare un nuovo piano industriale che in 13 anni prevede 240 milioni di investimenti, questo anche grazie alla riduzione del tasso di interesse bancario che è passato dal 7% al 2%. Sono state assunte 70 persone tramite selezione pubblica, abbiamo vinto progetti europei come Life ed Horizon 2020 per implementare buone pratiche di economia circolare e tutela ambientale. E’ stato accelerato il pagamento dei canoni concessori verso i Comuni ed abbiamo calmierato gli aumenti tariffari, da una media storica di oltre il 6%, siamo scesi al 3%. Sul piano politico siamo riusciti a non svendere l’azienda al privato che voleva consolidarla e portarsi al 51% del capitale azionario.
Rimangono ancora tante le sfide da vincere al fine di migliorare la qualità del servizio soprattutto in alcune zone più periferiche. Ho interpretato il ruolo con imparzialità e senza bandiera politica onorando l’istituzione. Dispiace lasciare un anno prima della naturale scadenza del mandato a causa delle dimissioni dell’amministratore di nomina privata e non vedere compiuti alcuni progetti a cui tenevo: dalle fontane di alta qualità nelle scuole alla costituzione della business unit per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Ma come ogni dispiacere va vissuto e preso con la giusta filosofia. Saluto tutti con serenità lasciando una grande realtà, con ancora potenziale di crescita, consapevole che gli amministratori sono sempre di passaggio.
Ringrazio della grande collaborazione e della fiducia di cui ho goduto sia all’interno dell’azienda che nei Comuni Soci, senza la quale sarebbe stato impossibile realizzare molti dei progetti portati a termine.
Saluto condividendo un’affissione storica che mi ha accolto nell’ufficio. Un manifesto del primo dopo guerra che loda la municipalizzazione del servizio a seguito della sua privatizzazione. Nel nostro paese troppo spesso abbiamo abdicato ad una gestione efficiente dei beni comuni, portando a privatizzazioni di servizi monopolistici che nemmeno i paesi più liberali hanno perseverato.
di Nicola Ceravolo