Riceviamo e pubblichiamo

I parchi toscani alla vigilia delle elezioni

[14 Agosto 2020]

I parchi regionali toscani  (quelli nazionali sono entrati in partita dopo) sono accomunati da una istituzione che li inquadra in una dimensione e visione regionale e non campanilistica, prerogativa specie allora tipicamente toscana. Parco della Maremma, Parco di San Rossore, Parco delle Apuane. Se i primi due decollarono anche collaborando, il terzo ha avuto e continua ad avere con le cave un inghippo che rese impossibile in alcune fasi discuterne – lo ricordo ancora non senza imbarazzo – in pubblico.

La presenza, specie a Pisa, di scuole come la Normale assicurò un importante coinvolgimento di autorevoli studiosi, dall’agricoltura alle foreste, dal mare al paesaggio, ai nuovi problemi del ruolo delle istituzioni locali prima e poi anche regionali e nazionali.

Si cominciò cosi a parlare di parchi toscani, che divennero un momento di confronto per la promozione di iniziative politiche, culturali ed anche normative non meramente localistiche. Parcolibri divenne ad esempio un appuntamento nazionale a Pisa.

Una cosa che colpisce perciò, tanto più nel momento che si dovrà votare per il rinnovo del Consiglio regionale, è che da tempo non si registrano iniziative, incontri dei parchi toscani con presenza di assessorati che hanno a che fare con attività riguardanti il governo del territorio.

Si prenda l’avvio della vicenda ecoballe, grazie anche all’impegno del ministro dell’ambiente Costa, che non può ignorare l’esigenza di garantire al nostro mare le politiche di tutela previste dal santuario dei cetacei.

Sono problemi non rimandabili al dopo elezioni, di cui è indispensabile discutere prima perché il voto rilanci una toscana dei parchi con politiche adeguate e candidati capaci.

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