Approvata la delibera proposta dall’assessore all’Ambiente Monia Monni
Dalla Regione Toscana al via 11 tavoli tecnici per capire come gestire i rifiuti speciali
Sono dedicati a specifici settori produttivi: lapideo e marmo, tessile, pelletteria, cartario, conciario, chimica, siderurgia, ciclo integrato dei rifiuti urbani e Raee, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue, orafo
[26 Novembre 2020]
In Toscana si producono ogni anno circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (9,8 nel 2018, documenta l’Ispra), che sono oltre il quadruplo dei rifiuti urbani e che in larga parte non sappiamo ancora come gestire: si stima che annualmente oltre 8mila tir carichi di questi scarti prodotti dalle imprese del territorio vadano fuori dai confini regionali. Per capire come chiudere davvero il cerchio dell’economia circolare, dalla Regione Toscana è arrivato il via libera – su iniziativa dell’assessore Monni – alla costituzione di 11 tavoli tecnici dedicati ad altrettanti comparti.
Come stabilisce una delibera approvata nell’ultima seduta di Giunta, i tavoli tecnici riguarderanno i seguenti cicli produttivi: lapideo e marmo, tessile, pelletteria, cartario, conciario, chimica, siderurgia, ciclo integrato dei rifiuti urbani e Raee, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue, orafo.
«La finalità è ridurre la produzione complessiva di rifiuti, aumentare la quota di quelli avviati a riciclo e favorire la chiusura del ciclo produttivo», spiega l’assessore all’Ambiente Monia Monni che ha presentato la delibera poi approvata in Giunta. In linea di massima, l’approccio non è una novità: già nel corso della scorsa legislatura la Regione aveva avviato dei tavoli tematici coi vari settori produttivi (giungendo già a dei primi accordi sul tessile e il conciario) e adesso la strategia del confronto prosegue. Ma è evidente come occorra uno scatto in termini di approccio complessivo, e di implementazione di una dotazione impiantistica adeguata per far fronte a quei rifiuti che anche nella migliore delle economie circolari continueranno – come del resto da ogni altro processo industriale – ad essere prodotti. Su questo fronte è atteso da tempo il nuovo Piano regionale rifuti e bonifiche (Prb), che sembra non sarà pronto prima di un anno. Nel mentre dunque opereranno i tavoli tecnici.
«Ho voluto fortemente – aggiunge Monni – che uno dei miei primi atti fosse la costituzione di questi tavoli, come primo passo concreto per l’attuazione delle buone pratiche di economia circolare, fondamentali e necessarie per la sostenibilità del nostro sistema produttivo. Vorrei anche ricordare che i princìpi dell’economia circolare sono presenti nello Statuto regionale, il quale prevede che la Regione abbia il compito di promuovere le condizioni per uno sviluppo sostenibile, per la soddisfazione dei bisogni della generazione presente e la salvaguardia della vita delle generazioni future. Sono orgogliosa che questi princìpi siano diventati patrimonio della nostra Regione, grazie ad una legge di cui sono stata promotrice nella scorsa legislatura. In questa, nel mio nuovo ruolo di assessore, mi impegnerò per tradurli in atti concreti».