Disuguaglianza e povertà, Irpet: i veri rischi legati a Covid-19 sono nel 2021
«È indubbio il peggioramento in atto. Ma le misure predisposte hanno avuto un contenuto fortemente progressivo». E dopo?
[29 Dicembre 2020]
Con l’arrivo della pandemia di certo non è andato tutto bene, ma poteva andare peggio come spiega l’Irpet nel suo ultimo documento “Note sugli effetti economici del Covid-19”, appena pubblicato. Dove si spiega come senza l’intervento del governo, la mannaia della crisi avrebbe tagliato molto di più i redditi delle famiglie e aumentato le disuguaglianze.
In Toscana infatti il bilancio medio su cui può contare ogni famiglia si stima si sia ridotto, a seguito della pandemia, di 1.689 euro: poco più di 734 euro a persona. Ma senza le misure del governo la caduta media del reddito disponibile dei nuclei familiari sarebbe stata molto più ampia e pari al 7,8%.Ciò significa – si legge sempre nel documento – che l’intervento pubblico avrebbe recuperato 4 punti percentuali della potenziale caduta, che valgono a livello nazionale una minore contrazione di 1.654 euro a famiglia e di 738 euro per abitante.
A livello nazionale il reddito disponibile delle famiglie italiane nel 2020, a seguito della pandemia, subirebbe una riduzione del 3,8% rispetto al reddito disponibile senza il Covid-19.Quindi la recessione pandemica sottrarrebbe alle famiglie italiane, rispettivamente, un ammontare medio di risorse che, su base annua, corrispondono in termini reali a 1.605 euro: 697 euro ad abitante.
E tutto questo in un contesto dove su base nazionale, “considerando i primi tre trimestri, il confronto con il 2019 mostra una perdita superiore ai 123 miliardi di euro, che riporta ai livelli del 1999 il volume dei beni e servizi prodotti nel nostro paese”. Per avere un altro termine di paragone, “rispetto al picco massimo del ciclo economico, correva l’anno 2007, il divario negativo è pari a circa 200 miliardi”. Insomma, al momento ci ha salvato lo Stato visto che complessivamente, “l’aumento del risparmio privato, associato al crollo dei consumi, è stato bilanciato dalla riduzione del risparmio pubblico”. Quindi con riferimento al tenore di vita delle famiglie, per l’Irpet “è indubbio il peggioramento in atto. Ma le misure predisposte hanno avuto un contenuto fortemente progressivo, capace di contenere l’esplosione della povertà e della disuguaglianza”.
Non solo, gli interventi previsti dai vari decreti legge succedutisi nel corso dell’anno produrrebbero “una azione redistributiva capace di annullare del tutto i costi della crisi per il segmento più debole della popolazione, lasciando che gli effetti più negativi ricadano sulla metà più abbiente della popolazione”. Chiaro che tutto questo ha solo, si fa per dire, un unico grandissimo problema: che succederà quando il “doping” degli aiuti di Stato termineranno? Sarà bene che venga governata questa fase in modo assolutamente equilibrato, perché diversamente tutto quello che hai salvato, lo perderai nel 2021. E l’Irpet non usa giri di parole: il rischio è che molto di questo contenimento è attuato con misure temporanee (reddito di emergenza, indennità una tantum e ristori), con la conseguenza che nel 2021 è lecito attendersi – salvo reiterazione degli aiuti – un significativo incremento della povertà: assai vicino, per dimensione, al valore previsto nel 2020 in assenza di misure di sostegno al reddito.
In Toscana, questo significherebbe passare da un 3,3% di famiglie in povertà assoluta nello scenario pre-Covid al 5,9% (poco meno di un raddoppio) nello scenario post-Covid senza misure di sostegno al reddito.