Resterà online fino al 21 febbraio, per il giocatore migliore in palio uno smartphone
Mr. Bin, dal Valdarno un videogioco (gratis) per conoscere tutti i passaggi del ciclo dei rifiuti
Un percorso in tre livelli lungo la Toscana, dalla raccolta della spazzatura agli impianti dove avviene il riciclo effettivo e lo smaltimento finale
[22 Gennaio 2021]
Il primo livello del videogioco Mr. Bin, pensato per esplorare i meandri del ciclo integrato di gestione dei rifiuti, si apre in Valdarno nella riserva naturale delle Balze: un ruolo dalla bellezza amena, ma non per questo immune dalla generazione di rifiuti che poi andranno gestiti correttamente, per non ritrovarseli sparsi tra le Balze. Dunque come si procede?
La risposta arriva nell’arco di tre livelli, quelli in cui appunto si dipana il videogioco realizzato da Valdarno ambiente – il neonato distretto per l’economia circolare che ha in programma investimenti da 24 milioni di euro – e ispirato vagamente agli schemi e alle ambientazioni di game famosi e collaudati come “super Mario bros”. Rivolto principalmente alle nuove generazioni, Mr. Bin far conoscere tutti i passaggi del ciclo dei rifiuti, dall’importanza di una corretta raccolta differenziata, al conferimento negli appositi impianti di selezione, trattamento e valorizzazione e soprattutto all’importanza della destinazione finale, cioè dell’effettivo riciclo o smaltimento. Aspetto non secondario caratteristico del ciclo (e del gioco) è quello legato ai trasporti. Infatti, come accade in realtà, anche in tutti e tre i livelli del gioco, la produzione, la raccolta, il trattamento e l’utilizzo finale dei rifiuti non avvengono – ovviamente – nello stesso luogo ma spesso bisogna fare molta strada per chiudere correttamente il cerchio. Meno se ne fa, rimanendo ad esempio all’interno dei confini regionali, minori saranno i conseguenti impatti ambientali.
Il gioco è online, gratuito e sviluppato sul sito www.mrbin.it: si accede tramite internet e non c’è bisogno di scaricare nessuna applicazione, basta registrarsi ed è possibile iniziare a giocare anche più volte.
Vince l’utente che impiegherà meno tempo a concludere correttamente i tre livelli: il gioco resterà disponibile fino a domenica 21 febbraio e il concorrente che sarà risultato più veloce (quindi che avrà totalizzato il punteggio migliore) vincerà uno smartphone di ultima generazione (Samsung Galaxy A71).
Come riassumono da Cispel Confservizi Toscana il videogioco si sviluppa su tre livelli tutti ambientati nel nostro territorio. Nel primo il giocatore è un cittadino che mentre cammina in un percorso ad ostacoli, deve raccogliere e successivamente conferire correttamente negli appositi bidoncini una serie di rifiuti, differenziati ed indifferenziati. Nel secondo livello il giocatore diventa un operatore ecologico di Sei Toscana (ovvero il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato Toscana sud): a bordo di un automezzo per la raccolta dei rifiuti, l’operatore preleva e svuota i bidoni per portarli ad appositi impianti: il Tmb di TB spa a Podere Rota, l’impianto di compostaggio di Aisa impianti ad Arezzo, l’impianto di selezione/valorizzazione carta di Crcm a Terranuova Bracciolini e l’impianto Revet a Pontedera, dove avviene la selezione e valorizzazione multimateriale toscano.
Nel terzo livello il giocatore si trasforma in camionista che dovrà prelevare la materia prima seconda, oltre ai vari scarti legati al suo processo produttivo, alla destinazione finale: effettivo riciclo o smaltimento. Si va dal polo cartario lucchese alla vetreria dell’empolese, da un impianto di riciclo metallo (fittizio, perché nella realtà varia a seconda del mercato) a uno della plastica a un’azienda agricola (idem), fino alla discarica di Csai sempre a Podere Rota.
«Il terzo livello rappresenta lo scopo principale del gioco – chiosano da Cispel – è il più importante e difficile perché dagli impianti del secondo livello escono non solo le materie prime seconde ma anche gli scarti di trattamento non altrimenti riciclabili ed il trasportatore dovrà fare due viaggi: uno verso l’impianto di riciclo/recupero ed un altro verso il sito di smaltimento».
Una dinamica da tenere in considerazione, e che spiega bene perché una circolarità al 100% è e resterà impossibile. Basti pensare che in Italia i dati Ispra certificano come le operazioni di risanamento e trattamento rifiuti rappresentino a loro volta la seconda voce di produzione di rifiuti speciali. Che in parte potranno essere ulteriormente recuperate, mentre per alla parte rimanente andrà assicurato uno smaltimento sostenibile.