Legambiente: «Un ecosistema territoriale necessario, in grado di creare nuove opportunità e attrarre risorse, promuovendo un nuovo modello di economia civile, sostenibile e solidale»
A Campi Bisenzio nasce la Rete dei Distretti dell’Economia civile (VIDEO)
Annunciata la costituzione di un network di enti e amministrazioni locali
[20 Settembre 2021]
Da “cantieri” di lavoro e sperimentazione a forme di governance sempre più partecipate, pronte a strutturarsi in network in risposta ai bisogni e alle potenzialità dei territori, al quinto Festival dell’Economia Civile, conclusosi il 18 settembre a Campi Bisenzio (FI), è nata ufficialmente la Rete dei Distretti dell’Economia civile. Su spinta iniziale di Legambiente, Campi Bisenzio è stato anche il primo Comune d’Italia a istituire un Distretto dell’Economia Civile, Un partenariato che via via è diventato sempre più ampio che ha dato vita al processo dei Distretti, nato da un’idea diversa di sviluppo dei territori che ha trovato visione e concretezza in un metodo di lavoro basato sulla mappatura delle esigenze e dei punti di forza di ciascuna comunità e sull’adozione di strumenti amministrativi condivisi e innovativi per rafforzare la coesione sociale, creare nuove opportunità di lavoro e migliorare, al contempo, la qualità ambientale dei singoli contesti.
Oltre al Comune di Campi Bisenzio – con tempi e modalità diverse – hanno costituito Distretti dell’Economia Civile anche Empoli, Lecco, Grottammare (AP), Napoli, Marcianise (CE), Pontecagnano (SA), la Provincia di Lucca e la Comunità montana dei Castelli Romani e Prenestini. Ma sono diverse le amministrazioni locali che hanno avviato processi simili. Una tendenza che, unita al ruolo cruciale che i territori e le comunità dovranno assumere nella transizione ecologica e digitale del Paese, indica come i tempi siano ormai maturi per la costituzione di una Rete dei Distretti dell’Economia civile.
Il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, spiega che «L’Italia si trova ad affrontare sfide decisive per il suo futuro, a cominciare dalla rigenerazione del tessuto economico-sociale profondamente segnato dalla pandemia. Un obiettivo affatto disgiunto dalla lotta alla crisi climatica cui ci richiamano gli impegni assunti dall’Unione europea, che pone un nuovo modello di economia civile, sostenibile e solidale al centro del Next Generation EU. Un’occasione irrinunciabile, quest’ultima, per investimenti in digitalizzazione, infrastrutture per una mobilità verde, politiche d’inclusione e coesione, in grado di generare benefici ambientali e sociali misurabili. In questo scenario, saranno proprio i territori a misurarsi concretamente con la qualità e l’efficacia dei progetti realizzati: pertanto, la nascita di una Rete dei Distretti dell’Economia civile si configura quale ecosistema territoriale capace di resilienza e innovazione, di creare nuove opportunità e di attrarre risorse, coinvolgendo tutti gli attori interessati da questo processo di cambiamento, dagli enti locali alle imprese, dal terzo settore alla cittadinanza attiva, fino alle università e alle scuole».
La Rete dei Distretti dell’Economia civile è un’associazione di enti e amministrazioni locali impegnati formalmente a praticare e a promuovere l’economia civile su tutto il territorio nazionale. Un nuovo soggetto che sarà aperto al partenariato e alle sinergie con altri attori sociali ed economici, dotato al contempo di specifici compiti. Anzitutto, la promozione dei distretti verso tutte le amministrazioni e gli enti italiani, anche tramite l’accompagnamento di quanti sono interessati a istituirne uno; la definizione e la promozione di politiche nazionali e regionali utili alla crescita dell’economia civile e alla diffusione dei distretti; la condivisione di buone pratiche amministrative già sperimentate quali, ad esempio, la mappatura del territorio secondo il metodo del design sociale, l’adozione di politiche partecipative nella gestione dei beni comuni, l’applicazione del Green public procurement negli appalti pubblici e l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Ancora, la realizzazione di progetti orientati alla transizione ecologica e alla coesione sociale, nonché lo sviluppo di nuove forme di imprenditoria ispirate ai principi dell’economia civile come le cooperative di comunità, le società benefit e le b-corporation.
Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio e responsabile Economia Civile dell’Anci Toscana, ha concluso: «La nascita di una Rete dei Distretti dell’Economia civile annunciata quest’oggi rappresenta un passaggio fondamentale e necessario, frutto di un processo articolato i cui tempi sono ormai maturi Questo, sia in considerazione del numero importante di Comuni che nel tempo hanno costituto i distretti, sia in ragione del fatto che il processo ha raggiunto un livello di approfondimento tale da necessitare di un sostegno come quello di una rete, affinché l’economia civile diventi sempre più diffusa e incisiva nell’intero panorama nazionale, ancor più nella fase post-pandemica».