Coldiretti Toscana chiede alla Regione di aprire la procedura per calamità naturale
Dopo l’incendio, a Cinigiano è iniziata la conta dei danni
«Ci troviamo purtroppo di fronte a pochi giorni di distanza dall’incendio di Massarosa ad una nuova scena di devastazione con centinaia di ettari a bosco e coltivazioni andate in fumo»
[27 Luglio 2022]
Nel grande incendio di Cinigiano, divampato la scorsa domenica, a bruciare è stato soprattutto il comparto agricolo: fienili, vigne, oliveti, pascoli, foraggi, allevamenti e agriturismi. Le fiamme hanno coperto un’area di circa 700 ettari, costringendo all’evacuazione molte famiglie.
«Ringraziamo tutti gli operatori che da cielo e da terra hanno lavorato per spegnere l’incendi – commenta Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Ci troviamo purtroppo di fronte a pochi giorni di distanza dall’incendio di Massarosa ad una nuova scena di devastazione con centinaia di ettari a bosco e coltivazioni andate in fumo. A Cinigiano è evidente come la cura del territorio sia il primo antidoto contro gli incendi. Laddove le imprese agricole sono presenti e tengono puliti i terreni il fuoco è stato spento rapidamente. Laddove invece i terreni sono abbandonati il fuoco, sospinto anche dal vento, trova le condizioni ottimali per crescere e diventare ancora più pericoloso per la popolazione e la biodiversità facendo salire il conto dei danni per l’economia ed il turismo. Ora servono aiuti per consentire a queste imprese di ripristinare al più presto la produttività aziendale».
Sotto questo profilo Coldiretti Toscana ha richiesto, già lunedì 25 luglio alla Regione Toscana di verificare l’opportunità di aprire la procedura relativa alla calamità naturale, mediante la segnalazione ad Artea, così come fatto per la siccità, per i territori interessati da questi eventi straordinari a partire dal mese di luglio. Le risorse necessarie potrebbero arrivare dal fondo di solidarietà nazionale previsto dalla legge 102/2004 e dalla misura 5.2 specifica per consentire il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. La procedura è la stessa attività per l’emergenza siccità attraverso le segnalazioni sul portale di Artea.
«Il quadro dei danneggiamenti e del numero di aziende interessate è ancora provvisorio a causa del blackout di linee telefoniche ed internet e dell’impossibilità di raggiungerle per non intralciare il lavoro dei soccorso. Questo lavoro di mappatura continuerà nelle prossime ore – aggiunge Milena Sanna, direttore Coldiretti Grosseto – Gli imprenditori hanno lottato contro le fiamme con quello che avevano, con acqua e terra, per salvare le strutture e tutto ciò che era possibile strappare dalle fiamme. Il rogo ha interessato alcuni fienili pieni di scorte di foraggi, che sono andate completamente distrutte, i recinti di un allevamento e prevalentemente terreni coltivati a cereali, pascoli, oliveto e vigneto. I danni sono ingenti, per ripartire servirà tempo e risorse: fattori di penalità che per queste aziende vanno a sommarsi ai mesi di insostenibili rincari e speculazioni su materie prime ed energetiche che hanno fatto lievitare i costi di produzione».