Il terminal galleggiante passerà da 3,75 miliardi annui di Smc a 5 miliardi
La Regione dice sì al potenziamento del rigassificatore OLT di Livorno
Giani: forte aumento della richiesta di rigassificazione. Monni: è coerente con la nostra pianificazione energetica
[11 Ottobre 2022]
La Regione Toscana ha dato parere favorevole alla richiesta di aumento della capacità di rigassificazione del terminale galleggiante “FSRU Toscana” avanzata da OLT Offshore LNG Toscana S.p.A per passare dagli attuali 3,75 miliardi di Smc annui fino a 5 miliardi di Smc annui.
La Regione evidenzia che «L’aumento della capacità di rigassificazione non comporterà alcuna modifica impiantistica ed avverrà solo tramite un maggior rendimento dei vaporizzatori e un’ottimizzazione della logistica. Non sono previste ulteriori variazioni nel numero degli accosti di navi metaniere, né variazioni della taglia delle navi autorizzate. Il parere regionale viene rimesso nell’ambito della procedura di VIA statale per la definitiva pronuncia di compatibilità ambientale da esprimere da parte dello Stato. Il via libera della Regione è inoltre subordinato al rispetto di una prescrizione finalizzata al contenimento del rischio industriale sotto lo specifico controllo di ARPAT.
A marzo 2022, con la delibera n.329, la Regione Toscana ha espresso parere favorevole anche nel procedimento di VIA statale relativo alla richiesta di accosti aggiuntivi presentata dalla stessa azienda».
Il terminale “FSRU Toscana” è una struttura offshore galleggiante permanentemente ancorata al fondo marino, ad una profondità di circa 120 metri, ubicata nel Mar Ligure ad una distanza di circa 12 miglia nautiche dalla costa toscana, tra Livorno e Pisa. A bordo del terminale, il gas naturale liquefatto (GNL), portato da navi metaniere, viene stoccato nelle cisterne, rigassificato e quindi inviato a terra tramite una condotta sottomarina che giunge al punto di approdo situato sulla riva del Canale Scolmatore, per poi collegarsi alla Rete Nazionale Gasdotti nel territorio del Comune di Collesalvetti (LI). Attualmente la capacità massima di rigassificazione è di 3,75 miliardi di Smc annui e la capacità nominale di stoccaggio è di 137.100 mc di GNL.
Il presidente della Regione. Eugenio Giani, ha spiegato che «Lo scenario internazionale, con la crisi russo-ucraina, ha portato ad un forte aumento della richiesta di rigassificazione. Fino all’invasione dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio scorso, il gas naturale importato dalla Russia rappresentava circa il 38% della domanda di gas italiana. In questo scenario di crisi, il gas naturale liquefatto ed i terminal di rigassificazione vengono ad assumere un ruolo centrale. L’aumento di capacità previsto per il terminal off shore collocato tra Livorno e Pisa porterà dal 5% al 6,5% il contributo di questo impianto al fabbisogno nazionale. La Toscana è centrale per l’indipendenza energetica del nostro Paese».
Secondo l’assessora regionale all’ambiente Monni, «Lo sviluppo dell’utilizzo diretto del gas naturale liquefatto è coerente con la nostra pianificazione energetica e in sintonia con le politiche di riduzione degli inquinamenti. e della pianificazione delle reti di trasporto. L’aumento della capacità di rigassificazione del terminale sarà ancora più preziosa se avverrà in tempi brevi. Le modifiche previste per rendere possibile l’aumento di capacità non incidono sull’ambiente circostante, né terrestre né marino e non aumentano il rischio di incidenti, anche se Arpat ha giustamente inserito negli atti una prescrizione in merito al rischio industriale».
E il settore regionale tutela della natura e del mare ha ribadito le prescrizioni precedenti, legate alla tutela dei delfini Tursiops truncatus.
La Monni ha concluso: «Questa fase emergenziale ci impone di massimizzare l’autosufficienza nel ricorso al gas, ma l’obiettivo strategico regionale è emanciparsi da tutte le fonti fossili, gas incluso, e che è questo il motivo per il quale abbiamo appena istituito un piano della transizione che favorisca un’ ordinata conversione verso le fonti rinnovabili che ci consentiranno di raggiungere prima possibile la neutralità carbonica».