La Comunità del Parco dell’Arcipelago Toscano fa il punto sulla emergenza ungulati all’Elba

Giglio: ordinanza per disciplinare gli accessi nell’area parco interessata dalle attività di controllo del muflone

[28 Ottobre 2022]

Il 27 ottobre, l’assemblea della Comunità del Parco ha fatto il punto della situazione sull’emergenza ungulati all’Elba, anche attraverso un confronto con la Regione Toscana rappresentata dal dottor Riccardo Burresi,  delegato  sulla materia dalla vicepresidente e e assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione, Stefania Saccardi- E’ stata l’occasione per ricordare  i passaggi dell’iter che ha portato alla delibera della Giunta Regionale con la quale l’Elba viene dichiarata “area non vocata al cinghiale”, e sono stati aggiornati gli Amministratori presenti sullo stato della realizzazione, nel Comune di Campo nell’Elba in zona La Pila, del “centro di deposito” (dotato di celle frigo) per lo stoccaggio delle carni. L’Ente Parco si è fatto carico di realizzare la struttura che si è resa necessaria per le nuove disposizioni previste per il contrasto della peste suina africana, in base alle quali non è più possibile trasferire fuori dall’isola gli animali catturati vivi.

«L’Ente Parco – spiega il sindaco di Portoferraio e presidente della Comunità del Parco Angelo Zin– ha annunciato che, insieme al Comune di Campo nell’Elba, è in attesa delle ultime autorizzazioni per dare il via ai lavori di sistemazione del locale individuato, che verrà affidato in gestione alla stessa ditta che si occupa delle catture dei cinghiali all’interno del Parco. Il completamento della struttura è previsto entro la fine dell’anno con conseguente inizio dell’attività a partire dai primi mesi del 2023. Nel centro potranno essere portati tutti gli animali catturati o abbattuti sia dentro che fuori dai confini dell’area protetta».

Sulla questione del contenimento della popolazione di ungulati Burresi ha indicato le attività attuate dopo la decisione di dichiarare l’Elba area non vocata al cinghiale: «La prima è un rafforzamento della cosiddetta caccia di selezione attraverso il reclutamento tra i cacciatori di oltre 25 nuovi selecontrollori, con un apposito corso di formazione. La seconda, frutto di un’intesa tra Regione Toscana ed ATC 10, in deroga a quanto previsto per ‘le aree non vocate al cinghiale, è la possibilità di effettuare, in maniera sperimentale, la caccia in braccata nel periodo di attività venatoria (1° novembre-31 gennaio) e, in caso di necessità e con il necessario coordinamento della Polizia provinciale, anche al di fuori di tale periodo, nel rispetto dei dettami dell’articolo 37 della legge regionale 3/94. La terza è, infine, il proseguimento da parte della Polizia Provinciale della preziosa attività di controllo della specie con metodi selettivi».

Zini ha aggiunto: «L’impegno che ci siamo assunti tutti quanti è di monitorare il sistema di azioni individuate e di fare un nuovo punto della situazione a febbraio-marzo, con i dati disponibili da novembre in avanti, valutando quindi, in quell’occasione, se esso sta funzionando e se, eventualmente, sarà necessario intervenire con altri sistemi che però, come ha puntualizzato la Regione, al momento non sono previsti dalla vigente normativa».

Il Sindaco di Marciana Simone Barbi e lo stesso Presidente Zini, nell’ottica di arrivare all’eradicazione di cinghiali e mufloni, hanno, infine, ribadito «La necessità di poter disporre di uno studio tecnico di fattibilità per avere indicazioni sull’impatto che la stessa può avere sul territorio». Il Presidente del Parco Giampiero Sammuri ha dato la disponibilità dell’Ente a «Realizzare uno studio di fattibilità che preveda anche costi e tempi», auspicando «Il coinvolgimento, dal punto di vista economico, anche della Gestione Associata per il Turismo che in passato aveva già dato la propria disponibilità in tal senso».

Durante la stessa seduta è stato espresso all’unanimità dei presenti il parere favorevole sul Bilancio di previsione 2023 dell’Ente Parco.

Sempre in materia di controllo degli ungulati introdotti nell’Arcipelago Toscano, l’Ente Parco ha pubblicato un’ordinanza (in allegato) che disciplina gli accessi nell’area parco interessata dalle attività di controllo del muflone presso il Promontorio del Franco. In una nota il Parco ricorda che «Come noto l’Ente Parco, in accordo con LAV e WWF, sta procedendo alle operazioni di cattura e trasferimento dei mufloni ancora presenti sull’isola. Al fine di garantire l’efficacia degli interventi nell’area Parco, presso il Promontorio del Franco, è fatto divieto di accesso e transito a chiunque nella zona evidenziata dalla mappa allegata all’ordinanza stessa, al di fuori di sentieri e strade. Sono esclusi dal divieto tutti gli aventi diritto che debbano recarsi a proprietà e fondi. In altre parole, nella zona del promontorio del Franco, rimane libera la circolazione su strade e sentieri, mentre viene interdetto l’accesso alle aree di macchia e bosco interessate dalle operazioni di controllo».