Blitz della Capitaneria di porto contro le dune abusive di sabbia all’Isola d’Elba
L’Operazione “Bastioni di sabbia” sanziona gli accumuli invernali: favoriscono l’erosione costiera
[23 Dicembre 2022]
I Nuclei Operativi per la protezione ambientale del Compartimento marittimo dell’isola d’Elba, coordinati dalla Capitaneria di porto di Portoferraio, sono intervenuti contro i giganteschi accumuli di sabbia, delle vere e proprie dune giganti artificiali, che vengono realizzati lungo le spiagge elbane e hanno erogato sanzioni per oltre 12.000 euro e denunciato 4 titolari di stabilimenti balneari.
I militari hanno effettuato quella che è stata chiamata Operazione “Bastioni di sabbia” durante l’attività di vigilanza svolta per la tutela dei beni demaniali e hanno accertato «La presenza lungo i litorali elbani, di estesi cumuli di sabbia per oltre 3000 metri cubi, in località Marina di Campo, Seccheto e Capoliveri, realizzati artificialmente in assenza di qualsivoglia autorizzazione ed in spregio alle normative paesaggistiche, ambientali e del codice della navigazione, per i quali sono scattate sanzioni amministrative e denunce alla competente Autorità Giudiziaria».
In una nota, la Capoitaneria di porto di Portoferraio spiega che «Si tratta di un fenomeno di abuso e illecito uso del demanio marittimo, da parte di soggetti privati, che con queste opere – vere e proprie muraglie innalzate utilizzando la sabbia prelevata dalle aree demaniali marittime circostanti per creare delle barriere di difesa delle strutture turistico-ricreative dalle mareggiate invernali – oltre a violare la disciplina sull’uso del pubblico demanio marittimo e del paesaggio, contribuiscono ad accentuare l’erosione costiera effetto delle attività antropiche e dell’innalzamento del livello mare causato dai cambiamenti climatici».
La Capitaneria ricorda che, «Come evidenziato dalle Linee Guida per la Difesa della Costa dai fenomeni di Erosione e dagli effetti dei Cambiamenti climatici, – versione 2018 – edite dal “Tavolo nazionale sull’erosione costiera MATTM – Regioni” con il coordinamento tecnico di ISPRA, e recentemente ribadito in una nota circolare della Regione Toscana, tali opere temporanee costruite per la difesa dalle mareggiate, attraverso l’utilizzo di sabbia proveniente dalla battigia, rappresentano una “modalità non corretta che crea effetti negativi sulla dinamica litoranea andando ad aumentare la pendenza della spiaggia e diminuendo al contempo la resistenza della stessa dalle mareggiate”. Inoltre, “La movimentazione della sabbia dalla battigia verso l’interno è in generale sconsigliata perché comporta la modifica del profilo trasversale di spiaggia con aumento di pendenza, riduzione dell’ampiezza e quindi maggiore esposizione alle mareggiate. A seguito della movimentazione, il mare riforma il profilo naturale della battigia a scapito del fondale antistante che si approfondisce. L’effetto prodotto è una minore capacità di smorzamento dell’energia del moto ondoso in caso di mareggiata, anche ordinaria”»
Nella nota della Capitaneria conclude: «I titolari degli stabilimenti balneari o delle strutture turistico-ricettive erano stati autorizzati dai propri Comuni ad effettuare, nel corso della passata stagione estiva, esclusivamente operazioni di manutenzione, livellamento (spargimento e ridistribuzione) e pulizia del tratto di spiaggia oggetto di concessione. Una non corretta movimentazione dei sedimenti e della sabbia per la realizzazione dei cosiddetti “argini invernali di protezione”, indurrebbe invece conseguenze fortemente negative per la dinamica della costa in termini di erosione e di resistenza alle mareggiate. In definitiva, una vera e propria alterazione e modificazione del profilo delle spiagge e del paesaggio costiero dell’isola d’Elba per le quali i militari della Guardia Costiera hanno deferito all’Autorità Giudiziaria di Livorno i soggetti resisi responsabili di un’errata pratica messa in atto per tutelare unicamente gli interessi privati dei singoli concessionari, a discapito dei delicati equilibri costieri. La Guardia Costiera che assicura il proseguimento di un’attenta attività di controllo e monitoraggio del territorio costiero a tutela della collettività, dell’ambiente e quindi del superiore prioritario interesse pubblico, sensibilizza tutti a porre attenzione sul rispetto della normativa a tutela del paesaggio e degli ecosistemi».