Edilizia toscana ancora in crisi: riqualificazione sostenibile per uscire dal tunnel
[25 Novembre 2013]
Unioncamere Toscana in collaborazione con Ance ha presentato i dati dell’indagine congiunturale sul primo semestre 2013 nel settore edilizia, dati che non sono certo confortanti anche se è stato rilevato un rallentamento della caduta, comunque non tale da far pensare ad una inversione di tendenza. Un calo dell’attività al 9% è stato registrato al termine del primo semestre 2013, mentre nel primo semestre del 2012 era stato del 16,6%.
«Sono numeri ancora molto negativi- ha commentato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini- L’edilizia è un settore particolarmente colpito dalla crisi, perché ha dovuto fare i conti sia con il calo dei consumi e quindi della domanda dei privati, sia con il ridimensionamento pesante della domanda pubblica a seguito del patto di stabilità. La flessione della caduta – ha aggiunto Simoncini – non basta a rassicurarci e per questo abbiamo attivato un tavolo permanente e messo in cantiere interventi, alcuni dei quali già attivati, altri che partiranno nel 2014. Fra quelli già operanti la legge per velocizzare le opere pubbliche, gli interventi per l’accesso al credito delle imprese del settore e una linea di garanzia dedicata a supportare le necessità di liquidità di imprese che vantavano crediti verso aziende edili insolventi. Tutti interventi che vengono concertati con le parti sociali grazie al Tavolo regionale per l’edilizia, costituito nel 2011 presso la presidenza della Regione».
Nello specifico le iniziative attuate dalla giunta nel quadro dell’attività del tavolo, hanno l’obiettivo di favorire soprattutto la riqualificazione e il recupero del patrimonio esistente. E questo è un aspetto importante perché in tempo di crisi è facile farsi prendere la mano e “scivolare” in derive che portano a nuovo consumo di suolo. La Regione ha proposto uno stanziamento di 5 milioni di euro per la partecipazione a un fondo di housing sociale; un protocollo d’intesa con Gse (Gestore servizi elettrici) per dare avvio agli impegni presi con il tavolo per quanto riguarda l’efficienza energetica degli edifici pubblici; la proposta di inserire uno stanziamento di 3 milioni per contributi in conto interessi a favore di investimenti per riqualificazione energetica e installazione di impianti da fonti rinnovabili. Non sarebbe poi male pensare a qualche supporto per la riqualificazione antisismica degli edifici e a quella contro le alluvioni (interventi dry-proof, e wet-proof).
Sul fronte del credito, la Regione Toscana ha pensato a misure per sostenere con garanzie gli investimenti e la liquidità delle imprese: sono state garantite oltre 300 imprese edili, per un importo complessivo di quasi 30 milioni di euro per quanto riguarda il credito per investimenti e per oltre 150 milioni di finanziamenti, sulla linea liquidità. «Ma un intervento di questo tipo non basta – ha aggiunto l’assessore – è sempre più urgente un intervento organico di politica industriale a livello nazionale, per rimuovere, ad esempio, i vincoli del patto di stabilità che non permettono di spendere risorse che in molti caso ci sono, penalizzando soprattutto l’edilizia, rendendo difficili se non impossibili gli investimenti e i pagamenti da parte dei comuni verso le imprese.
Servono poi interventi di alleggerimento della pressione fiscale, che accrescano la possibilità di investimento della pubblica amministrazione, incidano sulle politiche energetiche, incrementino gli investimenti e la competitività delle imprese», ha concluso Simoncini.