Ferruzza: «Tra le ragioni per le quali avvengono queste grandi migrazioni ci sono guerre e crisi climatica»

Un melograno in ogni città per ricordare le stragi dei migranti

L’appello ai Comuni toscani di Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci e Legambiente Toscana. In 19 hanno già dato l’adesione

[24 Aprile 2023]

Simbolo di morte e rinascita, il melograno è l’albero attorno a cui fa perno l’appello lanciato da Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci e Legambiente Toscana a tutti i Comuni della Toscana.

«A maggio – dichiarano le associazioni – piantiamo un melograno in un giardino di ogni città per ricordare le stragi dei migranti, per operare affinché non si spezzino più vite innocenti, per restare umani».

La richiesta ai Comuni è quella di aderire e provvedere operativamente, acquistando e piantando una piccola pianta di melograno in un giardino pubblico con la targa “Sono nato in memoria delle tante vite perse nella speranza di un futuro migliore. Basta morti durante le migrazioni”.

«La vera emergenza – dichiara Marisa Nicchi delle Donne insieme per la pace – non è la sostituzione etnica ma è il mancato soccorso a chi ha bisogno in mare. È inaccettabile che dopo le tante tragedie davanti alle nostre coste, con numeri sempre in aumento, non si reagisca per rispettare quei corpi senza vita e il dolore dei sopravvissuti che chiedono verità e giustizia. Ci auguriamo che questa iniziativa venga presa anche a livello nazionale».

Nel frattempo, in Toscana sono già molti i Comuni che hanno aderito all’appello: Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Pistoia, Livorno, Bagno a Ripoli, Empoli, Viareggio, Barberino val d’Elsa, Tavarnelle val di Pesa, San Casciano val di Pesa, Rosignano, Castagneto Carducci, Campiglia Marittima, Collesalvetti, Capannoli, Massa e Cozzile, Pontassieve e Santa Brigida.

Hanno aderito anche, come associazioni, Donna vita Libertà, Libere tutte, Coordinamento 194, Ribelli in cor, Musiquorum, Centro riforma dello Stato Toscana, Donne democratiche, associazione Mara Baronti, associazione AntropoLogiche. Tantissime anche le adesioni individuali, oltre a tanti circoli Arci e Legambiente territoriali.

«Legambiente Toscana – aggiunge il suo presidente, Fausto Ferruzza – partecipa con entusiasmo a questa bellissima iniziativa Melograno per la vita, perché è parte essenziale del nostro compito statutario. Tra le ragioni per le quali avvengono queste grandi migrazioni ci sono guerre e crisi climatica, siamo quindi consapevoli che solo insieme alla società civile e alle istituzioni riusciremo ad affrontare questo fenomeno».

Per l’avvio dell’iniziativa di piantumazione del melograno è stata scelta la data del primo maggio proprio in ragione del valore del lavoro come prospettiva per una vita migliore, ma l’iniziativa si potrà svolgere durante tutto il mese di maggio. Per aderire, scrivere a melogranodivita@gmail.com.

Qui di seguito il testo della lettera aperta già inviata al Presidente di Anci Toscana e inoltrata ai sindaci dei Comuni della regione:

Un Comune, un giardino, l’albero della vita.

Il Primo Maggio piantiamo un melograno per non dimenticare l’orrore di chi ha perso la vita per migrare.
Quello che è successo a Steccato di Cutro è umanamente incomprensibile e inaccettabile.

Ogni giorno affiorano corpi senza vita, molti bambini/e, che si aggiungono alle vittime accertate e ai molti ancora dispersi per il naufragio di un peschereccio con a bordo migranti avvenuto a pochi metri dalla riva.

Le dinamiche esatte dei fatti saranno accertate da chi di competenza.

Ma quei corpi, senza vita, tanti ancora inabissati, il dolore dei sopravvissuti chiedono rispetto, verità e giustizia.
Lo chiedono tutte le vittime nel Mediterraneo trasformato in un cimitero marino e quelle morte in altre rotte ove freddo, tempeste, siccità non fermano la speranza di una salvezza. Salvezza che solo “forse” si realizzerà. Un forse che è più forte della certezza di un’ esistenza in un luogo di guerra, di fame, di rischio ambientale.

Di fronte a tanto strazio, non possiamo rimanere indifferenti. Il male non è solo di chi lo commette, ma anche di chi rimane inerte, non fa nulla per impedirlo.  

Vogliamo esprimere solidarietà, vicinanza e impegno di accoglienza diffusa e umana.

Come società civile e con il coinvolgimento delle comunità straniere chiediamo ai Comuni della Toscana che da sempre sono in prima fila per i diritti umani, tramite l’Anci Toscana, di onorare le vittime dell’immigrazione per non dimenticare e per far sì che simili dolori non si ripetano più.

Vogliamo piantare, in occasione del Primo Maggio, in un giardino di ogni Comune, un melograno e deporre accanto una lapide con scritto: “Sono nato in memoria delle tante vite perse nella speranza di un futuro migliore. Basta morti durante le migrazioni”.

Un gesto simbolico affinché sia scongiurato che altre innocenti vite si spezzino.

Un’occasione di pensieri e parole comuni, di fratellanza e sorellanza e di impegno delle istituzioni per affermare il valore supremo della vita.

Firmato: Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci, Legambiente Toscana