Confagricoltura: «In Alto Mugello danni rilevantissimi, servono interventi subito»
La Regione aveva dichiarato lo stato di emergenza e il governo ha accolto la richiesto di stato di emergenza nazionale
[24 Maggio 2023]
Secondo il direttore di Confagricoltura – Unione Agricoltori Firenze, Marco Anchinico, «Le immagini dell’Alto Mugello sono impressionanti per gli effetti della devastante alluvione dei giorni scorsi: viabilità interrotta, movimenti franosi con instabilità dei versanti, danni alle colture che riguardano prevalentemente i comuni di Marradi, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e parte San Godenzo».
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani aveva già dichiarato lo stato di emergenza il 19 maggio e ha assicurato che «il ministro Musumeci mi ha dato la disponibilità a esaminare tutti gli atti affinché martedì in Cdm anche questi Comuni della Romagna toscana possano avere il giusto sostegno dello Stato per il ripristino della situazione emergenziale».
Oggi il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri ha detto: «Ringraziamo il Presidente Eugenio Giani per la dichiarazione dello stato di emergenza regionale. Occorre tuttavia che siano avviate in tempi coerentemente rapidi le opere di messa in sicurezza delle aree, di ripristino della viabilità e delle infrastrutture e siano rese disponibili risorse per le aziende agricole danneggiate al fine di proteggere le attività economiche ed i lavoratori, attraverso la sospensione di ogni onere fiscale, previdenziale e del rimborso dei finanziamenti, fermo restando che saranno necessari anche ristori più puntualmente quantificabili nei prossimi giorni».
La vicepresidente della regione e assessora all’agricoltura, Stefani saccardi, ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Dopo le doverose attestazioni di vicinanza alle comunità dell’alto mugello colpite dagli eventi calamitosi della settimana scorsa, ci siamo subito messi all’opera con il Presidente Giani ed i colleghi della Giunta Regionale per attivare tutti gli strumenti di sostegno necessari alla ripartenza delle comunità colpite. La conta dei danni al sistema agricolo è resa ancora difficile dall’impossibilità di accedere ad alcuni siti. Alcune aziende agricole, terreni seminativi e pascoli sono rimasti isolati a causa degli smottamenti di terreno che ne hanno interrotto la viabilità di accesso. È stato un duro colpo ma voglio sottolineare e ringraziare il comportamento di tanti agricoltori che, nel pieno dell’emergenza, nonostante le difficoltà ed i disagi, mentre le loro aziende venivano allagate dalle piogge ed isolate dalle frane, non hanno esitato a mettersi a disposizione della protezione civile per liberare con i loro trattori le strade principali dai detriti e dal fango».
L’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni aveva già attivato le procedure per lo stato di emergenza nazionale, richiesta che è stata accolta dal Governo, e sottolineato che «Soltanto per le strade provinciali si parla di decine di milioni, il numero di frane è ingente e ancora dobbiamo valutare i danni alle strade comunali. Per la stima complessiva stiamo facendo una ricognizione complessiva insieme alla Città metropolitana e all’università di Firenze». E aveva aggiunto: «Purtroppo i cambiamenti climatici hanno colpito in maniera durissima, la pioggia che è caduta in pochi giorni è stata quella che di solito cade in una stagione aggravando una condizione di siccità che si protraeva da lungo tempo. La situazione che viviamo è eccezionale e ha bisogno di risposte eccezionali. Ogni anno investiamo soltanto in manutenzione 100milioni di euro, abbiamo 600milioni di opere in corso e in fase progettuale avanzata. Investiamo molto in difesa del suolo. Il rischio zero non esiste ed è giusto informare i cittadini perché il rischio residuo esiste e va gestito attraverso i piani di protezione civile, l’informazione, la consapevolezza dei cittadini che devono sapere dove sono e a che rischi sono esposti, come comportarsi nelle situazioni meteo estreme che saranno sempre di più. Al di là dell’impegno , se non si mettono in campo tutte quelle misure che insieme concorrono alla mitigazione del rischio, io credo che si faccia inutile polemica».