Livorno, sarà Retiambiente a fornire i rifiuti organici per il nuovo biodigestore
Simoncini: «Forsu e fanghi di depurazione oggi sono veicolati a centinaia di km di distanza, in Lombardia, mentre domani verranno trattati in un impianto di prossimità»
[31 Gennaio 2024]
I rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata (Forsu) provenienti dal territorio dell’Ato Toscana costa, dove Retiambiente opera come gestore unico – e interamente pubblico – dei servizi d’igiene urbana, alimenteranno il nuovo biodigestore in progetto a Livorno grazie ai fondi Pnrr.
Il Consiglio comunale della città ha approvato ieri a maggioranza il relativo schema di accordo istituzionale, volto appunto a individuare in Retiambiente il “fornitore stabile” di Forsu. Il biodigestore, il cui progetto ha ottenuto dal Pnrr un finanziamento da 10 milioni di euro, sarà di proprietà dell’Autorità idrica toscana e sarà gestito da Asa (la partecipata pubblica che gestisce localmente il servizio idrico) e Aamps (la società operativa locale di Retiambiente).
«Con questo impianto, che dimostra la qualità tecnica e progettuale delle nostre imprese, Livorno – commenta l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Gianfranco Simoncini – si garantirà l’autosufficienza per il trattamento dei rifiuti organici e l’abbattimento dei costi di trattamento dei fanghi del depuratore. Entrambe queste componenti oggi sono veicolate a centinaia di km di distanza, in Lombardia, mentre domani verranno trattate in un impianto di prossimità».
Si tratta dunque di tagliare il cosiddetto “turismo dei rifiuti”, che ammorba la gestione sia sul fronte dei rifiuti urbani sia di quelli speciali – compresi i fanghi di depurazione –, gravando sull’ambiente quanto sulle tasche dei cittadini che pagano i servizi pubblici locali.
In particolare, il progetto del biodigestore prevede in ingresso fanghi di depurazione (per 4.500 t/a) e Forsu (17mila t/a), dai quali ottenere biometano (930mila mc l’anno) e 8.500 t/a di digestato. Quest’ultimo verrebbe poi indirizzato verso un impianto di compostaggio Aamps – ancora da realizzare – insieme a sfalci e potature dal territorio, per ottenere un ammendante compostato misto con fanghi.
L’impianto permetterà di «produrre digestato utile come fertilizzante o combustibile. Sarà prodotto anche biometano che potrà essere utilizzato come combustile al servizio delle flotte di Asa e Aamps – conferma nel merito Simoncini – E sarà prodotta energia elettrica».
L’atto approvato ieri in Consiglio comunale traccia una rotta stabile per la sostenibilità economica dell’impianto, dando certezze in merito ai quantitativi di rifiuti in ingresso da trattare.
«Si stabiliscono le modalità con le quali Retiambiente metterà a disposizione i quantitativi necessari di Forsu, il ruolo di garanzia degli Enti di regolazione nello sviluppo della vicenda. I rapporti commerciali tra Asa e Aamps saranno, invece, definiti con un atto a parte – conclude nel merito Simoncini – Il Comune di Livorno partecipa all’accordo come soggetto interessato alla programmazione delle opere e primo beneficiario degli interventi che renderanno autosufficiente il nostro territorio. E anche in relazione allo spostamento dell’attuale Centro comunale di raccolta che dovrà essere spostato in via delle Corallaie».