Il consigliere comunale pisano che difende i bracconieri di cee e la lezione del Parco

[3 Febbraio 2014]

Continua nel livornese e nel pisano la campagna contro la pesca illegale alle cee (gli avannotti di anguilla) e recentemente sono partiti i controlli alla foce dell’Arno da parte dell’Ente parco regionale Migliarino San Rossore Massaciucoli e del Corpo forestale dello Stato. Sono stati sequestrati e verranno distrutti  numerosi attrezzi da pesca, mentre le cee recuperate sono state portate  all’impianto di incubazione gestito dalla Provincia di Pisa nella Tenuta di San Rossore, per  poi reimmetterle  nei corsi d’acqua.

La cosa non piace proprio a Maurizio Nerini, consigliere comunale di Noi adesso Pisa, che ha detto a Qui News Pisa, che accusa il Parco di aver imposto un divieto di pesca e denuncia: «È l’inquinamento a distruggere cee e anguille, non la pesca. Si rischia di più a pescare cee che a spacciare in piazza delle Vettovaglie. Pescare le cee con ripaiola è un po’ come pescare con un cucchiaio nella piscina. Nonostante le maglie fini della ripaiola, infatti, se ne catturano 4 o 5 alla volta. Chi passerebbe tutta la notte nell’acqua di inverno? Solo chi ha estremamente bisogno di portare due soldi a casa. E, poi, a tutti piacciono le cee alla salvia e le mangiano sempre gli stessi, quelli che possono permettersele. Le energie utilizzate per tanta repressione, potrebbero essere magari usate per il parco a sud dell’Arno viste le condizioni di degrado in cui versa».

Al consigliere Nerini ed al suo populismo del povero pescatore costretto a fare il bracconiere nel parco per rifornire di squisite cee le tavole dei ricchi, risponde sulla sua pagina Facebook  Andea Gennai, il direttore del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, «Ringrazio il Consigliere Nerini per l’occasione che mi procura di chiarire qualche aspetto tecnico, visto che in ambito politico non spetta a me intervenire. Intanto dall’articolo appare che il divieto di pesca alle “cee” sia stato imposto dal Parco. La verità invece è che l’Unione Europea e lo Stato Italiano hanno legiferato in materia, vietando la pesca delle “cee” (come di tutte le fasi giovanili dei pesci di acque dolci e del mare) prevedendo salatissime sanzioni. Se UE, Stato e Regioni hanno ritenuto la pesca delle “cee” così grave, forse le informazioni che ha il Consigliere Nerini sull’impatto di tale pesca non sono poi così valide o aggiornate. Il Parco quindi non ha vietato un bel nulla, ma si limita a fare il proprio dovere, che è quello di far rispettare le normative».

Poi gennaio chiarisce un altro aspetto: «Siccome il ruolo del Parco è anche propositivo e mirato allo sviluppo economico sostenibile del territorio, l’ente collabora attivamente con la Provincia per l’incubatoio delle anguille, dove vengono fatte crescere le “cee” per farle tornare in tutti i fiumi della Toscana, affinchè la pesca regolare di tale specie possa alimentare le sane passioni dei pescatori dilettanti e, soprattutto, l’attività economica professionale che alimenta un mercato controllato e regolare. L’attività dell’incubatoio costa alla Provincia ed alla UE dei soldi che potrebbero essere risparmiati se la pesca illegale non fosse esercitata e se i nostri fiumi fossero meno disseminati da sbarramenti costruiti alla vecchia maniera, ovvero senza rampe di risalita per i pesci».

Gennai da un altro colpo alle spericolate tesi del consigliere comunale pisano: «L’inquinamento cui si riferisce Nerini c’entra sempre meno, grazie alle campagne degli ultimi decenni per il risanamento dei fiumi.
Infine, relativamente all’invito a curare maggiormente la parte di Parco a sud dell’Arno, segnalo a titolo di esempio che la sorveglianza è da tempo impegnata nel controllo e sanzionamento delle discariche abusive a Coltano e Tombolo (fatte denunce e sanzioni, nonché controlli in collaborazione con Comune e Cfs). Numerosi gli interventi di questi mesi contro l’abusivismo edilizio, che purtroppo dilaga nelle zone a margine degli abitati costieri. Inoltre, anche a sud dell’Arno l’Ente Parco interviene propositivamente, ad esempio partecipando al tavolo tecnico comunale per Coltano, dove abbiamo detto chiaramente la nostra positiva posizione per un necessario recupero della antica Stazione Radio Marconi, che potrebbe diventare un vanto internazionale per il nostro territorio. Poi, mi si passi la provocazione, a sud dell’Arno c’è anche da controllare la pesca illegale delle “cee” nello Scolmatore!»