Emergenza ungulati in Toscana, l’Ncd chiede iniziative urgenti ma fa confusione fra prede e predatori
[11 Marzo 2014]
In un’interrogazione urgente rivolta alla giunta della Regione Toscana i Consiglieri del Nuovo Centrodestra (Ncd), Roberto Benedetti (vicepresidente del Consiglio regionale), Alberto Magnolfi (Capogruppo Ncd), Andrea Agresti e Marco Taradash partono all’attacco sugli ungulati ma poi aggiungono: «Vogliamo anche il punto sul monitoraggio regionale per i predatori».
Cercando evidentemente di cavalcare le polemiche degli ultimi giorni (rinfocolate da articoli disinformati e disinformanti come quello apparso La Stampa del 9 febbraio, “Siamo trattati da assassini perché ci difendiamo dai lupi”) i 4 consiglieri ex berlusconiani mettono nello stesso calderone prede e predatori e chiedono «un punto sullo stato del monitoraggio regionale su ungulati e predatori in Toscana, iniziative per risarcire i danneggiati e panoramica sugli interventi emergenziali eventualmente individuati».
Come scrivono gli stessi consiglieri alfaniani, «il documento prende le mosse dalle sempre più frequenti segnalazioni di devastazioni a terreni e colture, ma anche di sinistri stradali dovuti alla presenza ormai esorbitante di questi animali in moltissime zone della Toscana, con concentrazioni particolarmente acute sulla montagna pistoiese, all’isola d’Elba, in Maremma e nel Senese».
Anche se all’Elba il problema non sono certo i lupi, per i quali sarebbe difficile passare il mare, l’interrogazione fa poche distinzioni: «Negli ultimi anni nelle campagne toscane si è assistito a un aumento esponenziale della presenza di ungulati, predatori e cani selvatici/randagi. Dal 2000 ad oggi si stima che il numero di cinghiali e caprioli sia quasi raddoppiato, tanto che le associazioni di agricoltori calcolano che in Toscana siano presenti circa 400.000 ungulati, oltre a un numero elevatissimo di predatori di vario genere che impediscono l’attività agricola, danneggiano le superfici boschive e provocano incidenti stradali».
E’ vero che, come scrivono Benedetti, Magnolfi, Agresti e Taradash, che i numeri lasciano sbigottiti perché «ogni 100 ettari di territorio sono presenti almeno 20 cinghiali, mentre nel Piano faunistico regionale è prevista una densità di 0,5-5 capi. Situazione analoga si riscontra per quanto riguarda i caprioli. Negli ultimi 5 anni, gli ATC hanno stimato un danno economico e produttivo nell’ordine delle decine di milioni di euro», ma i Consiglieri Ncd non sembrano voler trarre le conseguenze del fallimento della gestione venatoria degli ungulati e del fatto che l’aumento dei predatori è senz’altro la conseguenza di questa abbondanza di prede (frutto di scriteriati rilasci del passato), ma anche un elemento di mitigazione per l’impatto che hanno sugli ungulati, visto che, al di là di episodi di attacco al bestiame, è provato che la maggior parte della dieta dei lupi toscani è costituita da cinghiali e caprioli. .
Comunque il nuovo Centrodestra riconosce che sotto il profilo conoscitivo, il Consiglio regionale si è mosso: «Recentemente la II Commissione consiliare permanente (Agricoltura, Caccia) ha effettuato delle audizioni con associazioni di categoria, Asl e strutture tecniche dalle quali emerge il carattere assolutamente emergenziale della situazione. Le associazioni degli agricoltori, a tutti i livelli, stanno lanciando un disperato grido di allarme e di richiesta di aiuto per una situazione ormai ben oltre la sostenibilità».
Per questo i 4 consiglieri Ncd rivolgono tre domande alla giunta Rossi: «A che punto è lo stato di monitoraggio della presenza di ungulati e predatori? La Regione ha attivato procedure per valutare la possibilità di riconoscere e risarcire i danni diretti ed indiretti causati da ungulati e predatori, come richiesto dalle Associazioni agricole? Sono stati previsti interventi “emergenziali” per arrivare all’attuazione del Piano faunistico regionale in merito al contenimento della densità delle popolazioni animali presenti sul territorio?»
Vedremo cosa risponderà all’interpellanza la giunta regionale, che pure qualche giorno fa aveva presentato le linee di un piano di intervento per i predatori che conteneva molte delle risposte chieste dal gruppo Ncd.