A Radicondoli il teleriscaldamento sarà presto una realtà
La prossima settimana sarà operativo il cantiere. Lo spiega in una intervista il Sindaco, Emilio Bravi
[14 Marzo 2014]
La soddisfazione traspare dalle parole del sindaco di Radicondoli, Emiliano Bravi (nella foto), nell’annunciare che finalmente il sogno di dotare di una rete di teleriscaldamento geotermico il comune da lui amministrato – e che si candida ad amministrare per i prossimi cinque anni – si avvia a diventare realtà. «All’inizio sembrava quasi una follia pensare di realizzare un investimento pubblico di così grande entità per un paese di mille abitanti, come Radicondoli. Ma alla fine ci siamo riusciti e questo dimostra quanto sia importante fare squadra».
Ci dica la composizione di questa squadra.
«La squadra è composta dall’amministrazione di Radicondoli, dagli altri Comuni ed Enti locali, dalla Regione e da CoSviG, cui va un particolare ringraziamento per il supporto che ci ha dato e che continuerà a darci. Grazie a CoSviG che ci ha fornito le competenze per partecipare al bando POR della Regione Toscana. I fondi del bando POR assieme ai quelli dell’Accordo sulla Geotermia ci hanno permesso di reperire le risorse per realizzare questo progetto, che, ad oggi, rappresenta il più grande investimento pubblico realizzato in Provincia di Siena, ma forse in tutta la Toscana. Voglio sottolineare che tutto ciò è stato possibile grazie all’Accordo sulla Geotermia e al ruolo svolto da CoSviG come riferimento per quell’accordo».
A quanto ammontano le risorse impiegate?
«Per il primo lotto che stiamo realizzando sono state impiegati circa 6 milioni di Euro derivanti dal Fondo Geotermico e circa 2,8 milioni di Euro dal bando POR della Regione Toscana. Per il secondo lotto, per il quale stiamo predisponendo la gara per la direzione dei lavori, sono previsti ulteriori 2,5 milioni di Euro sempre dal Fondo Geotermico. Non abbiamo quindi avuto necessità di attivare nessun mutuo e non abbiamo dovuto investire nemmeno un euro del bilancio comunale».
Veniamo al progetto e ai tempi previsti per la sua realizzazione.
«Il progetto prevede la realizzazione di una rete di teleriscaldamento che potrà servire circa 1000 utenze, potenzialmente ampliabile, anche in previsione di un’eventuale espansione urbanistica. Il primo lotto riguarda l’abitato di Radicondoli e andremo a realizzare una condotta adduttrice di circa 7 chilometri per portare il vapore dalla centrale Radicondoli 15 sino alla centralina del paese; da questa si snoderà la rete che arriverà fino alle abitazioni. Il secondo lotto riguarderà la frazione di Belforte. I lavori, secondo la previsione, andranno avanti per 24 mesi e nel frattempo sarà ripristinata la pavimentazione delle vie e delle piazze del centro abitato, con i materiali originari in pietra serena. Oltre al teleriscaldamento sarà quindi realizzata anche una grande opera di valorizzazione del paese».
Un grosso cantiere, dunque. La popolazione di Radicondoli come ha reagito?
«C’è molta attesa per questo progetto, anche se c’è naturalmente anche preoccupazione per i disagi che un cantiere così grande potrà portare. L’obiettivo che ci siamo posti è di non “subire” il cantiere bensì farlo diventare un elemento che entri a far parte della vita del paese, organizzando proprio sul cantiere eventi e iniziative su cui andremo a coinvolgere la popolazione, le imprese turistiche, gli esercizi che operano a Radicondoli. Abbiamo in mente tante iniziative per trasformare un elemento di disagio in una vera opportunità per la vita sociale del paese e come attrattiva turistica».
Per l’allacciamento alla rete cosa deve fare un cittadino?
«Sarà aperto nelle prossime settimane, grazie al supporto di CoSviG, uno sportello in Comune dove i cittadini o le imprese che vorranno accedere alla rete di teleriscaldamento, potranno reperire tutte le informazioni utili e presentare la domanda per l’allaccio. Potranno richiedere di essere allacciate alla rete non solo le utenze domestiche ma anche quelle commerciali e artigianali; il nostro auspicio è che la rete di teleriscaldamento e quindi la possibilità di avere calore possa diventare attrattiva per nuove attività d’impresa e per far tornare giovani e famiglie a vivere a Radicondoli».