Le spiagge? È meglio pulirle con cavalli e carretti che con mezzi meccanici
Test dell’università di Pisa nel Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli
[25 Marzo 2014]
E’ un problema che si presenta alla vigilia della stagione estiva e che spesso divide ambientalisti ed amministratori comunali: come pulire le spiagge dai rifiuti di ogni genere che vengono portati dalle mareggiate? Come rimuovere ad esempio plastiche, contenitori metallici e frammenti di vetro rispettando il più possibile l’ecosistema in cui si opera?
Due ricercatori del dipartimento di biologia dell’università di Pisa, Daniela Ciccarelli e Gianni Bedini, per rispondere a queste domande hanno condotto uno studio sulla spiaggia del Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Una sperimentazione, finanziata dallo stesso Parco, che si è svolta nel maggio 2012 e che ha dato come risultato che «i carretti trainati da cavalli specificatamente addestrati sono molto più adatti dei mezzi meccanici».
Ciccarelli e Bedini spiegano che «questa nuova metodica è stata messa in pratica per la prima volta sul litorale del Parco nella riserva della Lecciona, tra Viareggio e Marina di Torre del Lago e il nostro obiettivo era di verificare l’impatto dei vari sistemi di pulizia sulla vegetazione della fascia litoranea compresa tra la battigia e le prime dune».
L’area studiata è stata divisa in tre settori: il primo è stato pulito con mezzi meccanici, nel secondo sono stati usati gli animali, il terzo è stato utilizzato come zona di controllo e non ha subito alcun intervento.
I due ricercatori pisani concludono che «i risultati hanno evidenziato come la pulizia manuale attuata con l’ausilio dei cavalli non alteri la vegetazione, di contro quella meccanica ha comportato, con l’asportazione di tutto il materiale spiaggiato, la totale eradicazione della vegetazione. E dunque, anche se sarà necessario approfondire le indagini per monitorare gli effetti a lungo termine prima di estendere questo metodo ad altre spiagge toscane, la conclusione è che la pulizia meccanica dovrebbe essere ridotta spazialmente e temporalmente quanto più possibile, mentre quella con l’ausilio dei cavalli può essere attuata senza pregiudizio per la vegetazione presente».