“Golpe” al Parco dell’Arcipelago Toscano. Barbetti (FI) a Bramerini (PD): «Così consegnate il Direttivo al centro-destra»

[9 Aprile 2014]

La vicenda del “Golpe” al Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano si fa ancora più intricata ed oggi interviene nuovamente il Presidente della Comunità del Parco, il sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti (Forza Italia) che tira in ballo con una lettera l’Assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini .

Barbetti scrive: «Cara Assessore, ho provato da due giorni a mettermi in contatto con te, ma purtroppo senza successo. Ti scrivo quindi per avere alcune delucidazioni. Ho letto con attenzione il tuo comunicato che del resto condivido in larga parte. Ti ricordo però che 9 su 14 amministrazioni vanno ad elezioni: e non sono certo poche. Nel tuo comunicato mi chiedi di procedere al più presto con le designazioni di competenza della Comunità del Parco».

Infatti la Bramerini in un comunicato, nel pieno della bagarre tra i sindaci, aveva precisato la posizione della Regione (che fa parte della Comunità del Parco): «Riterrei opportuno non attendere le elezioni amministrative del prossimo mese di maggio per procedere alle designazioni dei quattro componenti di competenza della Comunità del Parco tenuto conto delle rilevanti funzioni attribuite al Consiglio direttivo e dell’importanza della rappresentatività della Comunità del Parco all’interno di tale organo. Sottolineo peraltro, che il rinnovo delle amministrazioni non riguarda tutti gli enti facenti parte della Comunità del Parco e che comunque la normativa non disciplina la circostanza delle amministrazioni in scadenza. “Risultano invece largamente superati i termini stabiliti dalla normativa considerato che l’art. 9 comma 5 della Legge 394/91 prevede che le designazioni siano effettuate entro 45 giorni dalla richiesta del Ministro dell’Ambiente, datata 16 ottobre 2013. Si ritiene quindi necessario procedere al più presto alle designazioni di competenza e dotare l’Ente Parco di un organo di fondamentale importanza».

Barbetti replica cercando di mettere una pulce politica nell’orecchio dell’assessore regionale: «Mi sorge solo un dubbio ovvero se anche tu sei d’accordo, come tutti i sindaci firmatari della lettera, che i consiglieri siano tutti obbligati a nominare i rappresentanti di quei comuni che non vanno ad elezioni? E cioè: Rio Marina, Capraia, Marciana Marina e Porto Azzurro. Perché di questo si tratta. Ed è questo quello che lor signori vogliono, o meglio desiderano. Ed è su questa premessa che si basa questo accordo scellerato. Nel consiglio entrerebbero tre comuni di centro destra e uno di centro sinistra. Dalle tue parole sembra che tu condivida questa impostazione. Vorrei solo averne la conferma».

Insomma, dice Barbetti – che fino a pochi giorni fa era considerato il leader indiscusso del centro-destra elbano che lo aveva anche candidato a Presidente dell’Ente Parco – voi del PD e del centro-sinistra siete contenti che alla fine i 4 del Direttivo che spettano alla Comunità del Parco siano 3 sindaci di centro-destra ed uno, quello di Rio Marina eletto in una lista appoggiata anche da un pezzo di centro-destra? Barbetti conosce bene queste sottigliezze perché fu proprio grazie alla sua regia ed alle divisioni del centro-sinistra che il centro-destra prese 5 componenti su 5 di nomina della Comunità nel passato direttivo del Parco, riuscendo con un sapiente utilizzo del voto disgiunto a far fuori tutti i comuni di centro-sinistra.

Una replica a Barbetti arriva proprio dal sindaco di Rio Marina  Renzo Galli, che ricostruisce le tappe del “golpe” e accusa: «La massima carica istituzionale del Parco (che in realtà sarebbe il presidente dell’Ente Giampiero Sammuri, non Barbetti, ndr), colui che rappresenta la pluralità dei partecipanti e le loro diverse anime, tradisce la sua funzione per rincorrere sterili equilibri di parte». E poi rivendica: «Ebbene sì, è stato un golpe di democrazia nei confronti di un autocrate che scambia la politica per il servizio che si deve ai rappresentati. Barbetti mi dice spesso che debbo imparare, che devo ancora mangiare politica, ma se la politica è questa, fatta di sotterfugi, giochetti, tranelli allora capisco la disaffezione della gente e compatisco gli amici capoliveresi che si accingono a rieleggerlo e mi dispiace per mio padre, Sindaco di quella dinamica Comunità negli anni ’70. Ma forse Barbetti non si è accorto che il suo tempo è passato e che dopo questa vicenda non ha più i titoli di equilibrio e di democrazia per rappresentare la Comunità del Parco».

Non c’è che dire, il clima elettorale elbano e nella Comunità del Parco è torrido e l’incendio innescato sarà difficile da spegnere.