Cementificazione e paesaggio, sull’ambiente peggio che sull’articolo 18
[9 Ottobre 2014]
Sui rischi di nuove cementificazioni grazie allo Sblocca Italia le denunce ormai dilagano. E’ già uscito anche un libro ‘Rottama Italia’ con una spietata documentazione.
Dove invece come in Toscana di ambiente si è tornati a discutere sia pure faticosamente ma seriamente per evitare nuovi danni c’è che chiede di lasciar perdere e non farne di nulla. Che il Foglio consideri le nuove leggi toscane roba da Pol Pot dà la misura del punto a cui si arrivati. Forza Italia toscana si è infatti subito adeguata chiedendo di rimandare il piano del paesaggio alla prossima legislatura. Anche la buona legge regionale sui parchi attesa da tempo non sembra interessare più di tanto. Eppure i nostri parchi in Italia peggio non potrebbero passarsela anche se il Foglio non ha mai battuto e non batte ciglio. La politica e con la politica le istituzioni non stanno certo dando il meglio il che è tanto più sconcertante nel momento in cui è tutto un gran parlare di riforme anche istituzionali. Quali? Quella delle province? Quelle che vogliono riportare quasi tutto allo stato e lasciare in braghe di tela regioni e enti locali?
Nel regolamento organizzativo del ministero dell’ambiente del licenziato nel Luglio 2014 all’art 6 in riferimento alla protezione della Natura e del Mare si parla delle aree protette , rispunta persino la dimenticata Carta della Natura e persino di biodiversità e assetto del territorio, di gestione integrata delle coste e di coordinamento del monitoraggio dell’ambiente marino il tutto in rapporto alla legge quadro (quella in vigore non quella del senato). Si parla anche della pianificazione del paesaggio notoriamente sottratta da tempo ai parchi. Ecco vorremmo che qualcosa cominciasse a muoversi in questa direzione. Ci sono persino uffici che devono occuparsi della legislazione; perché finora non abbiamo visto nulla riguardo ai pasticci in corso al senato?
Bene definire norme e criteri adeguati di gestione ministeriale meglio se poi seguono anche le cose.