Anche l’associazione del Cigno Verde ha aderito alla manifestazione
No Sat Day, le priorità del giorno dopo
«270 milioni di euro per l’autostrada? Serve mettere in sicurezza l’Aurelia»
[27 Ottobre 2014]
Non ha più senso continuare a prevedere un’autostrada costosa con esborsi economici statali alla SAT, che non si ripaga con i flussi di traffico attuali e che sarebbe comunque dannosa dal punto di vista sia sociale che ambientale. Meglio pensare fin da subito e senza alcun indugio all’adeguamento dell’Aurelia iniziando proprio dai tratti più pericolosi a due corsie eliminando gli ingressi a raso e mettendo in sicurezza l’attuale Aurelia come strada pubblica senza pedaggio.
Occorre allo stesso tempo prevedere un piano di mobilità integrata per il corridoio tirrenico attraverso l’incremento dell’asse ferroviario e del cabotaggio via mare per i passeggeri e soprattutto per le merci. E’ assurdo elargire 270 milioni di euro a SAT per la realizzazione del progetto autostradale. Il Governo preveda invece uno stanziamento urgente di fondi pubblici per un moderno e concreto progetto di messa in sicurezza ed adeguamento dell’Aurelia da Livorno a Civitavecchia.
Tutto questo anche alla luce del vasto movimento che partecipa al No Sat Day contro l’autostrada tirrenica e per un’Aurelia pubblica e sicura con forze politiche, associazioni, comitati primi cittadini di città interessate dal progetto (dal sindaco di Livorno ai primi cittadini di Civitavecchia fino alle posizioni per una superstrada a scorrimento veloce del sindaco di Grosseto) che sono chiaramente schierati per l’unica ipotesi di buon senso: adeguare l’Aurelia e metterla in sicurezza senza pedaggio.
Legambiente chiede con forza a Governo e Regione Toscana di aprire un confronto con sindaci associazioni e forze politiche che aderiscono al movimento per l’Aurelia pubblica e sicura e contraria al progetto autostradale per giungere in tempi brevi ad un progetto condiviso che sancisca l’abbandono definitivo di ogni riferimento all’autostrada tirrenica e guardi con forte priorità agli interessi e alla sicurezza dei cittadini (ricordiamo l’altissima incidentalità del tratto da adeguare) oltre alle ragioni fortemente connesse con la sicurezza idrogeologica e la tutela del territorio. Basta con i fiumi di parole inutili e apriamo gli unici cantieri utili e sensati, quelli per la messa in sicurezza dell’Aurelia iniziando proprio dai tratti più pericolosi a due corsie.
di Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente