Moratoria regionale per la geotermia: sospeso il progetto sul Monte Labro a Cinigiano
Primi effetti della moratoria “elettorale” voluta dalla giunta Rossi
[2 Marzo 2015]
Quello che qualcuno sperava ed altri temevano sta avvenendo: l’entrata in vigore il 26 febbraio della La legge regionale sulla moratoria della geotermia – la 17/2015 – che sospende fino a 6 mesi i procedimenti riguardanti i permessi di ricerca geoetermica, comincia a dare i suoi effetti, a cominciare dal permesso di ricerca sul Monte Labro, presentato dalla Geoenergy.
Lo hanno confermato oggi gli uffici della Regione Toscana, rispondendo ai comitati amiatini contrari a nuove perforazioni nel loro territorio.
In una nota la Regione spiega che «Nello specifico l’azienda Geoenergy in data 16 gennaio 2015 ha fatto pervenire alla Regione la richiesta di modifica al programma di lavori, una modifica che prevede la perforazione di un pozzo esplorativo all’interno del Comune di Cinigiano tra Monticello Amiata e Salaiola. Il 22 gennaio è stata avviata la procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. Ma per effetto della nuova legge questa richiesta di perforazione dovrà essere stoppata. Per evitare rischi di sostenibilità ambientale e socioeconomica nelle aree di produzione geotermica, dove la liberalizzazione scattata con la normativa nazionale del 2010 ha determinato un cospicuo aumento delle richieste di realizzazione di pozzi esplorativi, la Regione si ha deciso di fare uno studio approfondito per stabilire in quale misura sviluppare la geotermia in Toscana, il numero massimo dei pozzi che potranno essere autorizzati e i criteri di opportuna localizzazione».
Una scelta che non convince molti tecnici e diversi ambientalisti, compreso l’ex Consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani, che la considerano un espediente elettorale e che per questo negli ultimi giorni è stato preso di mira dai comitati anti-geotermia, insieme al presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ed uno dei leader dei Green Italia Francesco Ferrante, che hanno difeso la scelta della moderna geotermia come fonte di energia pulita. Critiche che in qualche caso si sono rivolte, con toni non sempre corretti, anche a greenreport.it, “colpevole” di aver prima avviato e poi ospitato il dibattito sulla moratoria della geotermia in Toscana.
Comunque la giunta di Enrico Rossi ha detto stop a «tutte le modifiche o proroghe a autorizzazioni già rilasciate e per tutte le attività di indagine più approfondita che presuppongano carotaggi» e la moratoria consente solo la prosecuzione per autorizzazioni già rilasciate per ricerche non invasive, quindi niente da fare per il progetto di Geoenergy sul Monte Labro.