Parodi: «Le attività Cevital male si sposano con le eccellenze e le produzioni di qualità»
Piombino e la multinazionale Cevital, il Sindaco di Suvereto: «Cosa è l’agroalimentare?»
Fare chiarezza sull’ipotesi di un grande impianto a biomasse, ipotesi zuccherificio azzardata
[3 Marzo 2015]
Dopo la firma dell’accordo preliminare per Piombino, la multinazionale algerina Cevital aveva sottolineato l’importanza per l’intera operazione del porto che, oltre al traffico legato all’attività siderurgica, dovrebbe accogliere e smistare un movimento merci di oltre sette milioni di tonnellate, di cui almeno tre di zucchero ed olio. «Così facendo – sottolinea oggi il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi – il porto di Piombino dovrebbe, a pieno regime, raddoppiare i propri traffici portandosi al dodicesimo posto tra i porti italiani per traffico merci, a pari merito con La Spezia. Da Sindaco di un comune con vocazione agricola, mi faccio portavoce delle preoccupazioni delle nostre aziende, ed e’ per questo che vorrei approfondimenti in merito al piano industriale di Cevital circa il comparto agro-alimentare che, a detta dei numeri sopracitati, movimenterebbe una notevole quantità’ di prodotti in entrate ed in uscita».
Secondo Parodi «Capire esattamente cosa significa per Cevital sviluppare agroalimentare è di vitale importanza per l’economia della nostra Val di Cornia. Abbiamo un economia agricola basata su prodotti di eccellenza e di qualità (vino, olio, ortaggi, frumento) con aziende medio piccole, che non reggerebbero l’invasione di prodotti alimentari, da trasformare magari in loco, ma provenienti dall’altra parte del mediterraneo».
L’atro tema strategico per Cevital è quello delicato e strategico dell’energia, cosa che sembra preoccupare il sindaco di Suvereto: «Viene ipotizzata la realizzazione di un grande impianto a biomasse ricavate da rifiuti e scarti della lavorazione agro-alimentari. Su questo ipotesi e’ necessaria chiarezza per comprendere quali scarti e soprattutto quali prodotti alimentari sarebbero trattati, l’ipotesi zuccherificio mi pare azzardata, basti pensare che in Italia c’erano 21 zuccherifici attivi e ne sono stati chiusi 16 perché la riforma OCM zucchero, decisa in sede europea nel novembre 2005 :Regolamento (CE) n.318/2006, ha reso non competitiva la produzione nazionale ed ha autorizzato una drastica riduzione».
Parodi conclude: «In questo quadro incerto il piano industriale e le reali intenzioni di Cevital, sul nostro territorio sono determinanti per la salvaguardia delle nostre tipicità e della nostra fragile economia agricola. La politica deve pianificare il futuro, non subirlo. Per questo è necessario che tutti i comuni e non solo Piombino si attivino e abbiano le idee chiare su quello che vogliono per la nostra realtà senza attendere con il cappello in mano il “benefattore” di turno».