Riceviamo e pubblichiamo come contributo al dibattito
Olt, chieste modifiche per il rigassificatore: alcune osservazioni
[17 Giugno 2015]
La OLT (Società proprietaria del rigassificatore al largo di Livorno) ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di essere autorizzata, senza la riapertura della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), a apportare aggiornamenti al progetto del rigassificatore, già dichiarato dalla legge impianto a rischio d’incidente rilevante e posto nel bel mezzo del Santuario dei Cetacei. Le proposte consistono principalmente nel permettere:
– l’accosto di metaniere di stazza assai maggiore;
– un maggiore raffreddamento dell’acqua di mare utilizzata per il processo di rigassificazione;
– una maggiore emissione di cloro nei periodi di non rigassificazione.
A distanza di un anno e mezzo circa dall’entrata in esercizio commerciale del rigassificatore (20 dicembre 2013), è possibile fare un primo bilancio sulla sua attività.
Come attesta la Commissione europea nel documento C(2015) 72 del 9 1 2015, “nel periodo dal 20 dicembre 2013 al 3 settembre 2014 a causa della situazione di bassa domanda del mercato italiano nessuna nave metaniera ha effettuato discariche presso il terminale”.
Questi risultati, pur con le attenuanti derivanti dalla crisi del mercato del gas, risultano ancora più deludenti se si considera il fatto che la OLT ha apportato numerose modifiche al progetto, tutte non assoggettate alla riapertura della procedura della VIA.
La stessa Commissione europea, nel documento SG-Greffe(2009) dell’11 1 2009, nel paragrafo “Valutazione dei criteri” al punto 10. b) aveva avanzato critiche a proposito della struttura e della funzionalità del terminale stesso: “La specifica natura del terminal lo rende molto costoso. Allo stesso modo la limitata capacità di stoccaggio e la sua posizione al largo, esposta alle differenti condizioni metereologiche, risultano in condizioni logistiche più complesse di altri terminal GNL tradizionali”.
Ciò nonostante il Terminale è stato inserito per Decreto, a lavori già ultimati e in difformità dagli scopi originariamente prefissati, tra le “infrastrutture strategiche” proprio per la sua capacità di stoccaggio già criticata dalla Commissione europea; conseguentemente beneficia di una sovvenzione pubblica (a carico della collettività) di circa 83 milioni di euro nel 2015 (stima dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas). Per il 2013 e 2014 l’onere è stato di 45 milioni di euro per ogni anno.
Ciò osservato, indipendentemente dalla passata inefficienza del rigassificatore, sembra assolutamente inaccettabile che siano autorizzate le proposte della OLT senza neppure la riapertura della valutazione d’impatto ambientale.
Riguardo l’accosto di metaniere di maggiore stazza, si evidenzia che:
– La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), approvata dalla Regione Toscana con Decisione di Giunta Regionale No. 28 del 20 Luglio 2004, evidenzia a pag. 177: “… molti aspetti, legati soprattutto alla scelta di localizzazione, possono creare forti contrasti con gli obiettivi di sviluppo locale del territorio, gli obiettivi di tutela ambientale e i problemi connessi alla sicurezza della popolazione”;
– Intorno al Terminale è stata prevista una zona di interdizione alla navigazione entro 2 miglia di raggio, tenuto anche conto della stazza delle gasiere ammesse per l’accosto e i possibili incidenti catastrofici conseguenti;
– Il Ministero dell’Ambiente con provvedimento DVA-2012-0023515 pur disponendo, senza riapertura della VIA, l’incremento della capacità di trasporto delle gasiere da 138.000 metri cubi fino a 155.000 metri cubi, ha anche specificato che “Qualunque … incremento nel volume di GNL contenibile dalle navi rispetto al limite massimo di circa 155.000 metri cubi di GNL dovrà essere sottoposto a nuova procedura di VIA”.
Riguardo il maggior raffreddamento (Delta termico) dell’acqua di mare utilizzata, si evidenzia che:
– Il Terminale si trova nel Santuario dei Cetacei, vicino alle Secche della Meloria, aree particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale;
– Secondo i principi dell’Autorizzazione Integrata Ambientale devono essere adottate le migliore tecnologie al fine di minimizzare l’impatto ambientale;
– Le ragioni addotte dalla OLT per chiedere un innalzamento del Delta termico e quindi il non rispetto di una esistente prescrizione appaiono inconsistenti;
Riguardo una maggiore emissione di cloro nei periodi di non rigassificazione, si evidenzia che:
– La maggiore e notevole emissione di cloro libero nell’ambiente marino è in contrasto con quanto già stabilito dal Decreto AIA 0093 e pure in contrasto con i principi dell’AIA stessa, secondo i quali devono essere adottate le migliore tecnologie al fine di minimizzare l’impatto ambientale.
di Mario Martelli*, Maurizio Marchi**, Beatrice Bardelli***
*Comitato difesa ambiente Livorno
**Medicina democratica Livorno
***Medicina democratica Pisa