Sabato i 40 anni dell'Ente: in esclusiva per greenreport l’intervento del presidente, Lucia Venturi
Il Parco regionale della Maremma, uno “splendido quarantenne”
Continua l’impegno per unire la salvaguardia del capitale naturale con uno sviluppo economico in chiave ecologica
[19 Giugno 2015]
Sabato 20 giugno ci sarà una grande festa ad Alberese per festeggiare i quaranta anni del Parco regionale della Maremma. Nella splendida cornice di Spergolaia, nella sede del Granaio Lorenese messo a disposizione dall’Ente Terre di Toscana che ha collaborato per l’organizzazione dell’evento, il Parco spegnerà simbolicamente quaranta candeline assieme a tutti coloro che hanno permesso e contribuito a raggiungere questo traguardo.
Un compleanno all’insegna delle tradizioni e con personaggi espressione del territorio: l’Associazione dei Butteri che inizierà con uno spettacolo in cui si alterneranno le attività tipiche del loro lavoro con le mandrie di vacche e cavalli (perché i butteri questo fanno…) a quelle di gioco con gli attrezzi del mestiere, e poi il coro delle “Donne di Magliano” diretto da Carla Baldini, che reinterpretano le canzoni popolari della Maremma; e non poteva mancare il buffet con prodotti locali e la torta con brindisi finale a questo Parco che sia avvia alla maturità.
Uno “splendido quarantenne” potremmo dire, prendendo in prestito la famosa frase morettiana, che ha vissuto – come la gran parte dei parchi – periodi di alti e bassi ma che adesso gode di buona salute e ha tanti progetti per il futuro. Volendo fare un bilancio non si può che essere soddisfatti per le tante attività messe in campo: un piano approvato nel 2008 e già in fase di revisione per adeguarlo alle nuove norme regionali che chiedono “un piano integrato” in cui alla pianificazione urbanistica si affianchi quella dello sviluppo economico; un progetto per frenare l’erosione costiera e l’avanzata dell’acqua di mare in aree interne, concluso e con effetti già visibili e soprattutto positivi; la reintroduzione del falco pescatore che è tornato a nidificare dopo quarant’anni d’assenza e che anche quest’anno si è riprodotto alla foce dell’Ombrone, e che sta colonizzando anche le aree umide vicine con la nidiata che dal secondo anno è nata alla Diaccia Botrona. E poi le azioni per la mobilità dolce, la promozione di un turismo sostenibile con il progetto degli Esercizi consigliati dal Parco, che ormai rappresentano la gran parte degli agriturismi che operano all’interno dell’area protetta, l’estensione delle modalità di fruizione del parco con itinerari a cavallo, in bicicletta, in canoa, in carrozza oltre all’ampliamento degli itinerari a piedi e l’elenco potrebbe continuare.
Tra l’altro proprio in occasione dei quarant’anni il 21 giugno sarà organizzata la prima traversata a piedi del parco da Talamone ad Alberese, che sarà ripetuta anche il 20 settembre. Insomma un parco in movimento e che ha grandi progetti per il futuro, tra cui l’ampliamento dell’area di protezione con l’istituzione di un’area marina protetta da Principina a mare sino a Talamone che ricomprende le Formiche di Grosseto e l’estensione dei percorsi ciclabili che grazie alla realizzazione del ponte sull’Ombrone potranno permettere agli amanti delle due ruote di percorrere un lungo tratto da Castiglione della Pescaia a Talamone senza interruzioni.
Progetti che tengono sempre uniti in sé la tutela e la salvaguardia del capitale naturale che il Parco è chiamato a gestire con le possibilità di uno sviluppo economico in chiave ecologica per chi vi abita e vi svolge attività di lavoro e che possano far svolgere al parco anche un ruolo di traino per tutto il resto del territorio. In altre parole non solo un’enclave su cui si tutela la biodiversità ma un presidio di buone pratiche che possano essere replicate anche all’esterno dei suoi confini. Una scommessa non facile ma ci piace pensare che le condizioni siano ormai mature per poterla vincere. Buon compleanno dunque e un augurio di ritrovare ai “cinquanta” un parco ancora più vitale di quanto non lo sia già adesso.