Rifiuti organici, da Geofor il primo impianto anaerobico in Toscana
Ieri la firma per l’appalto, nella primavera del 2018 la piena operatività
[2 Settembre 2015]
Potrà accogliere 44mila tonnellate annue di scarti da cucine e mense, e circa 9mila t/a di sfalci e potature: l’impianto di Geofor da 53mila tonnellate l’anno per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici si farà, a testimoniarlo c’è la firma del contratto con l’appaltatore siglata ieri nella sede del Comune di Pontedera.
L’impianto anaerobico di Gello sarà realizzato in circa due anni con un investimento di circa 18,5 milioni di euro (Iva esclusa), grazie all’appoggio di un pool di istituti di credito (Iccrea, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca di Pisa e Fornacette), ma anche adoperando gli utili (fino a 4 milioni di euro) che Geofor ha accantonato nel corso degli ultimi bilanci e i fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Pisa per circa 5,5 milioni di euro.
Soddisfazione è stata espressa dai soci di Geofor, così come dal presidente Paolo Marconcini e dall’amministratore delegato Fabrizio Catarsi, per questo importante progetto che riguarderà l’area pisana, con un occhio in prospettiva verso il futuro dell’Ato Toscana Costa e quello più generale dei rifiuti in Toscana. La realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti organici, compreso nel piano industriale di Ato Toscana Costa, si è resa necessaria anche a seguito della vetustà dell’attuale impianto e della sua limitata capacità di trattamento ( l’impianto attuale è autorizzato a trattare 21.000 tonnellate di Forsu – Frazione organica rifiuti solidi urbani). In seguito all’aumento della raccolta differenziata, che nel bacino dei 24 Comuni serviti da Geofor ha raggiunto la media del 58% nel 2014, la produzione annua di organico ha raggiunto circa 40mila tonnellate annue. Questa eccedenza, che obbliga a rivolgersi ad altri impianti regionali o nazionali con conseguente innalzamento dei costi – sottolineano dall’azienda – contravviene anche ai principi base della gestione dei rifiuti, che fanno della prossimità del trattamento e smaltimento argomenti di principale importanza.
Il nuovo impianto sostituirà quindi quello attuale, e sarà il primo impianto anaerobico per il trattamento di questi rifiuti in Toscana. Il rifiuto sarà interamente confinato all’interno di corpi di fabbrica mantenuti in depressione con l’aspirazione dell’aria e l’invio della stessa a sistemi a biofiltro di abbattimento delle maleodorante – un particolare di grande rilevanza per ridurre al minimo i disagi nell’area circostante. L’impianto produrrà sia energia elettrica dai rifiuti in quantità di 11.000 MWh di energia elettrica dalla combustione del biogas prodotto, e circa 9.500 t/a di compost di qualità, per i quali sarà determinate trovare un effettivo sbocco di mercato: un punto spesso critico per il compost italiano, la cui qualità non è sempre adeguata alle necessità per uso agricolo.
Dopo la firma di ieri, adesso inizia l’iter autorizzativo sia per la produzione di energia che per la costruzione e la gestione (Aia). Il percorso sarà concordato tra Regione Toscana e provincia di Pisa e avrà bisogno di circa sei mesi per il suo completamento. L’apertura del cantiere è prevista nella primavera del 2016: occorreranno 18 mesi per la realizzazione e alla fine del 2017 sarà terminata la costruzione del nuovo impianto, operativo dalla primavera del 2018.