Olio toscano, triplica la produzione rispetto all’anno scorso

I dati Coldiretti Toscana in occasione dell’avvio della campagna olivicola

[8 Ottobre 2015]

Rispetto allo scorso anno, che sarà ricordato come uno dei più neri della storia per l’olio made in Tuscany (circa 50mila quintali le olive raccolte), la produzione 2015 dovrebbe risalire a circa 140-150mila quintali pur rimanendo sotto la media storica (intorno a 180mila quintali). In compenso – rileva Coldiretti Toscana – la qualità delle olive è ottima grazie anche al caldo che ha limitato gli attacchi della mosca olearia. «La mosca – spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – era stata, assieme al maltempo, una delle cause del crollo produttivo fatto registrare lo scorso anno con molte aziende che avevano addirittura preferito non raccogliere per evitare di immettere sul mercato un prodotto qualitativamente non all’altezza dei precedenti. Come per il vino, anche la stagione dell’olio è fino a qui molto positiva. Ci sono tutti i presupposti per un prodotto di altissima qualità».

Dopo un 2014 disastroso con un crollo della produzione che aveva sfiorato il 90% in alcune aree della regione, il 2015 viene quindi battezzato dagli agricoltori come l’anno della rinascita per l’extravergine toscano. 17milioni di piante (pari al 9,7% a livello nazionale), circa 93mila ettari di superficie coltivata, oltre 77mila aziende che coltivano olivi, 400 frantoi e ben 5 dei 43 extravergine italiani riconosciuti dalla comunità europea di cui 4 Dop e 1 Igp rappresentano un patrimonio che si rimette in moto. Non solo per le province di Firenze, Grosseto, Siena e Arezzo (dove la coltivazione dell’olivo è più diffusa) ma anche per la Regione nel suo complesso: sono 100mila gli occupati tra diretti e indiretti, e l’olio è uno dei prodotti del nostro paniere più esportati con oltre 500 milioni di euro di valore con un incremento del 15,2% nel primo semestre del 2015.

Un settore economicamente molto rilevante, ma che l’anno scorso in particolare ha dovuto affrontare polemiche internazionali a causa della contraffazione diffusa. Polemiche cui la Coldiretti non si è però sottratta: «Ad ogni litro d’olio prodotto – denuncia ancora oggi gli agricoltori – in Toscana corrispondono 10 litri di olio imbottigliato che finisce negli scaffali nazionali e soprattutto internazionali dando così vita alla parabola della “moltiplicazione” dell’extravergine». Le iniziative a contrasto, come quella concretizzatasi nell’app “iOlive”, ma un contesto organico a difesa del vero olio d’oliva toscano deve ancora maturare.