Sesta, un laboratorio per i test sugli impianti di produzione energetica
[26 Luglio 2013]
A firmare l’intesa per il possibile passaggio di consegne da Enel a CoSviG del laboratorio avanzato di Sesta, sono stati lunedì 22 luglio, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il responsabile della ricerca Enel Sauro Pasini, il presidente di CoSviG, Piero Ceccarelli, il presidente di Nuovo Pignone, Massimo Messeri, la vice presidente innovazione di Ansaldo Energia, Daniela Gentile e il direttore del dipartimento di scienze fisiche e tecnologiche del CNR, Massimo Inguscio.
«Il protocollo per il rilancio del laboratorio sperimentale di Sesta – ha sottolineato Piero Ceccarelli, presidente di CoSviG – oltre che una scelta strategica di politica industriale, può rappresentare una grande opportunità per il territorio geotermico, così come auspicato anche da tutti gli Amministratori della zona. Il potenziamento di questa infrastruttura a servizio dell’innovazione tecnologica nel comparto energetico, può costituire una forte attrazione per le imprese del settore, per i Centri di ricerca e le Università che, oltre alle consolidate competenze e conoscenze in campo geotermico, troveranno un punto di riferimento unico in Italia e fra i pochi nel mondo in grado di offrire servizi altamente qualificati per la ricerca industriale».
Il protocollo siglato formalizza l’avvio di un percorso che dovrebbe portare entro fine anno alla verifica delle condizioni tecnico-economiche e più in generale della sostenibilità del potenziamento del laboratorio di Sesta e della sua presa in carico da parte di CoSviG.
Questa operazione – sottolinea CoSviG – dovrà costituire il fulcro di una più ampia strategia del sistema industriale anche a servizio dello sviluppo del territorio geotermico.
CoSviG, valuterà dunque la possibilità di prendere in carico il laboratorio di Sesta e di garantirne la gestione attraverso Energea, sottoponendo al Tavolo istituzionale per la geotermia il progetto di utilizzo delle necessarie quote del fondo geotermico per poter portare a termine il piano.
La Regione da parte sua si impegna a supportare le parti firmatarie dell’accordo nel processo di riposizionamento del laboratorio di Sesta ed a creare le migliori condizioni affinchè CoSviG, una volta portato a termine le verifiche per l’eventuale presa in carico del laboratorio, possa realizzare gli investimenti necessari agli adeguamenti tecnologici essenziali per renderlo in linea con gli standard richiesti dalle nuove esigenze del settore energetico.
Se le condizioni saranno come auspicato favorevoli, il laboratorio di Sesta passerà sotto la direzione di CoSviG entro la fine dell’anno in corso ed entro la metà del 2014, dovrebbe arrivare a conclusione la fase di adeguamento tecnologico.
Sesta è un laboratorio con almeno vent’anni di attività alle spalle nel settore energetico.
E’ stato, infatti, realizzato alla fine degli anni 90 da Enel in un’area strategica per la sua attività nel settore geotermico: si estende per 22.000 m2, nel territorio Radicondoli, a 10 chilometri da Castelnuovo Val di Cecina e 15 da Larderello, nel cuore dell’area geotermica tradizionale.
Inizialmente nato per testare combustibili per i gruppi di Enel, è stato in seguito reso disponibile ai maggiori costruttori al mondo di impianti turbogas, per effettuare test su tecnologie per la combustione.
Tra il 2008 e il 2013 è stato oggetto di un piano di revamping che permette adesso l’esecuzione, grazie a due banchi di prova che lavorano in parallelo, di effettuare circa 80 settimane/anno di test.
A maggio 2013 la Regione Toscana, siglando un accordo con Enel per lo sviluppo socio-economico delle aree geotermiche, ha voluto creare le condizioni per l’attivazione di un polo tecnologico nel settore energetico, di cui Sesta rappresenta un primo tassello tangibile.
«Siamo di fronte ad una scelta di caratura internazionale, ad un vero e proprio intervento di politica industriale» ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi (Nella foto).
«Si tratta – ha proseguito -di un’operazione di sistema pubblico-privata che, con il concorso dei territori geotermici, consente rilevanti investimenti per l’innovazione tecnologica. Già oggi alcune multinazionali usufruiscono del laboratorio che, opportunamente rilanciato, è in grado di attrarre altre prove a beneficio dell’economia locale e regionale. Diventerà una piattaforma tecnologica al servizio di più settori e capace di reggersi sulle proprie gambe, sviluppando anche la ricerca grazie al coinvolgimento del Cnr e degli atenei toscani».