Riceviamo e pubblichiamo

Verso un contratto d’Isola e di Arcipelago

Una opportunità per l’Elba e per le altre isole dell’Arcipelago Toscano

[21 Giugno 2016]

“Erosione costiera e stato di attuazione della programmazione regionale, salvaguardia del patrimonio naturale e sviluppo sostenibile. Sono questi alcuni dei temi affrontati dall’assessore all’ambiente e difesa del suolo, Federica Fratoni, che ha partecipato ad un incontro a Portoferraio, insieme al consigliere regionale Gianni Anselmi, per fare il punto con i sindaci dell’ isola d’Elba sulle questioni ambientali e le criticità legate alla difesa del suolo.(…) Altri punti trattati nel corso della discussione sono stati il sistema idrico integrato, gli investimenti ASA per la manutenzione della rete, le aree marine protette e la gestione dei rifiuti.”

Tutti questi temi sono radicati nel DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”. In particolare la PARTE TERZA contiene “NORME IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO E LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE, DI TUTELA DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO E DI GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE”.

L’ART. 64  definisce i “Distretti idrografici”:

“1. L’intero territorio nazionale, ivi comprese le isole minori, e’ ripartito nei seguenti distretti idrografici: (…) c) distretto idrografico dell’Appennino settentrionale, comprendente i seguenti bacini idrografici: (…) 5) bacini della Toscana, già bacini regionali ai sensi della legge 18 maggio 1989, n. 183”, che comprendevano le isole dell’Arcipelago Toscano.

L’Art. 68-bis definisce i “Contratti di fiume”:  “1.  I  contratti  di  fiume   concorrono   alla   definizione   e all’attuazione degli  strumenti  di  pianificazione  di  distretto  a livello  di  bacino  e  sottobacino  idrografico,   quali   strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono  la tutela,  la  corretta   gestione   delle   risorse   idriche   e   la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente  alla  salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo  allo  sviluppo  locale  di  tali aree.”

I Contratti di Fiume generalmente si articolano nelle seguenti fasi:

-Condivisione di un Documento d’intenti contenente le motivazioni e gli obiettivi generali;

-Messa a punto di una appropriata Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio;

-Elaborazione di un Documento strategico che definisce le politiche di sviluppo locale del territorio;

-Definizione di un Programma d’Azione (PA) che deve indicare oltre agli obiettivi per ogni azione anche gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie;

-Messa in atto di processi partecipativi aperti e inclusivi che consentano la condivisione d’intenti, impegni e responsabilità tra i soggetti aderenti al CdF ;

-Sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di Fiume, che contrattualizza le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisce gli impegni specifici dei contraenti;

-Attivazione di un Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto per la verifica dello stato di attuazione delle varie fasi e azioni, della qualità della partecipazione e dei processi deliberativi conseguenti;

-Informazione al pubblico. I dati e le informazioni sui Contratti di Fiume devono essere resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web.

Un Contratto d’Isola dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, inteso come  Contratto di fiume dei bacini idrografici delle isole toscane tributarie del Mare Tirreno, è certamente uno strumento di governance utile per orientare, mettere a sistema e attuare gli strumenti di pianificazione e gli accordi locali distintamente articolati e proposti dai vari soggetti interessati e/o competenti.

Potrebbe integrare tra gli altri i seguenti strumenti di pianificazione e gestione:

-Piano di Gestione del Distretto Idrografico, attuativo delle direttive comunitarie in materia di acque dalla Direttiva Quadro 2000/607CE, alla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, alla Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino 2008/567CE (recepita dal D.Lgs.190/2010);

-Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) a partire dalla Raccomandazione n. 2002/413/CE, fino al Protocollo di attuazione della Convenzione di Barcellona COM(2010)30;

-LEGGE 11 ottobre 2001, n. 391, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo relativo alla creazione nel Mediterraneo di un santuario per i mammiferi marini, fatto a Roma il 25 novembre 1999;

-LEGGE 6 dicembre 1991, n. 394, Legge quadro sulle aree protette, e in particolare relativamente agli articoli 18 e 19 concernenti l’istituzione e la gestione delle Aree marine protette;

-POLITICHE PER IL MARE PER L’ELBA E L’ARCIPELAGO TOSCANO del nuovo Piano Regionale di sviluppo 2016 -2020 della Regione Toscana;

-PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DELL’ISOLA D’ELBA promosso dalla Provincia di Livorno;

-Carta europea del turismo sostenibile (CETS), promosso dall’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano;

-Contributo di sbarco, di competenza comunale;

-Ciclopista tirrenica, promosso dalla Regione Toscana;

-Piano di azione dell’area dell’Arcipelago Toscano iscritta nel Programma MaB – Man and the Biosphere  dell’UNESCO;

-Applicazione della Convenzione di Faro, Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la Società;

-ARTBONUS, a sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale;

-coordinamento del finanziamento e della realizzazione dei progetti in particolare al fine di accrescere l’efficacia della spesa nell’ambito del nuovo quadro finanziario 2014-2020 (FESR, FC, FSE, FEASR e FEAMP).

Il Contratto d’Isola dovrà coinvolgere i soggetti pubblici e privati portatori dei diversi interessi, favorendo attività di networking, cooperazione e internazionalizzazione nell’attuazione delle azioni previste dalla pianificazione/programmazione e contribuendo in generale a facilitare la realizzare gli obiettivi della Strategia Europa 2020. In questo quadro è auspicabile la partecipazione della Regione Toscana, degli enti locali interessati, delle Autorità di gestione competenti,  dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, della Soprintendenza Beni culturali, della Capitaneria di Porto di Portoferraio  e  delle associazioni rappresentative di categorie e di interessi diffusi.

Il Contratto d’Isola può contribuire a migliorare la concertazione con la creazione di un tavolo di discussione permanente per facilitare la risoluzione dei problemi legati alla conservazione della qualità ambientale e dell’eredità culturale, su cui basare lo sviluppo sociale ed economico dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano.

di Paolo Gasparri