Piancastagnaio 6, una centrale geotermica in grado di tagliare 17-65mila ton/anno di CO2
Il progetto avanzato da Enel green power è attualmente sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale
[26 Maggio 2017]
Ha avuto inizio nelle settimane scorse il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) relativo al progetto per la realizzazione della centrale geotermoelettrica Piancastagnaio 6 (PC6) e di tutte le opere connesse, accessorie e complementari in località Piancastagnaio, avanzato da Enel green power con un’istanza pubblicata sui canali web della Regione.
Come ricordano proprio in Regione, la Via è finalizzata a prevenire il verificarsi del danno ambientale: in particolare la Valutazione di impatto ambientale mira ad introdurre, nella prassi tecnica ed amministrativa e ad un livello precoce della progettazione, la valutazione sistematica degli effetti prodotti dalle opere in progetto sull’ambiente, inteso come un sistema complesso delle risorse naturali, antropiche e delle loro interazioni.
Salvo richiesta (o presentazione) di integrazioni, la conclusione della Via è prevista a 150 giorni dall’avvio del procedimento. I termini per la consultazione e la presentazione delle osservazioni scadranno invece a 60 giorni, ovvero il 05/06/2017: il recapito delle osservazioni può avvenire gratuitamente per via telematica con il sistema web Apaci, tramite posta elettronica certificata Pec, per posta o per fax: i vari recapiti sono messi a disposizione da parte della Regione a quest’indirizzo: https://goo.gl/R9QT2y.
Il progetto PC6 è destinato a svilupparsi all’interno della concessione di coltivazione denominata “Piancastagnaio”, 47,91 kmq suddivisi tra i territori dei Comuni di Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, San Casciano dei Bagni e Radicofani, anche se -fanno sapere da Enel Green Power attraverso la documentazione a disposizione sul sito regionale – le opere in progetto “insisteranno esclusivamente sul territorio comunale di Piancastagnaio, in provincia di Siena”.
L’Amiata, è ormai da alcuni decenni, un’importante realtà all’interno dell’orizzonte italiano di produzione elettrica (e non solo) da geotermia, e questo nuovo investimento rappresenta un nuovo step in questa direzione.
Ma di che cosa si tratta? PC6 sarà “una centrale geotermoelettrica a condensazione, della potenza nominale di 19,8 MW, denominata, appunto, “Piancastagnaio 6”, collocata in prossimità dell’esistente postazione di perforazione Piancastagnaio 30, dotata di impianto di abbattimento (AMIS) per la riduzione delle emissioni di idrogeno solforato (H2S) e di mercurio (Hg0)”.
La centrale, secondo il progetto elaborato da Enel green power, “avrà una produzione di energia elettrica pari a 150 Gwhe/anno”, evitando l’immissione in atmosfera di una quantità variabile tra 17.000 e 65.000 ton/anno di CO2, a seconda del combustibile impiegato nella produzione dello stesso quantitativo di energia nel confronto (gas naturale, OCD o carbone). E al netto, aggiungono sempre da Enel green power, della “riduzione delle emissioni di CO2 di origine naturale in particolare per le aree geotermiche tradizionali, evitate grazie all’impiego del fluido geotermico, che costituiscono un ulteriore elemento a favore del bilancio complessivo dalla CO2”.