Continua il dibattito sulla Multiutility dei servizi

Servizio idrico, da Gaia nel 2023 investimenti per 54 mln di euro

Colle: «In Italia si calcola un investimento per abitante residente pari a 70 euro, quest'anno Gaia raggiunge i 131 euro»

[30 Aprile 2024]

L’assemblea dei soci di Gaia, il gestore del servizio idrico integrato in 46 Comuni della Toscana nord-occidentale, ha approvato il bilancio 2023 con un utile di 500mila euro e – soprattutto – con investimenti per circa 54 mln di euro.

«Anche grazie ai fondi Pnrr, nel 2023 Gaia ha realizzato interventi per circa 54 milioni di euro, rispetto ai 43 milioni del 2022 e ai 27 milioni del 2021 – conferma il presidente della società, Vincenzo Colle – Si tratta di una parabola ascendente che punta sempre più in alto rispetto a quanto già fatto in passato, ed è anche molto superiore alla media nazionale. In Italia (dati BlueBook 2024) si calcola un investimento per abitante residente pari a 70 euro (in crescita rispetto ai 64€ del 2022, ndr), quest’anno Gaia raggiunge i 131 euro di investimento procapite».

Un risultato virtuoso che si aggiunge al palmares di Gaia, già premiata tra le migliori utility d’Italia per i risultati raggiunti sul fronte della formazione.

I dati dell’esercizio 2023 confermano il costante trend positivo di miglioramento economico finanziario, avvenuto nel corso degli ultimi anni grazie a tutte politiche messe in atto per migliorare l’efficienza interna di tutti i settori con la contestuale razionalizzazione dei costi.

«In Toscana resta aperto il dibattito sulla Multiutility dei servizi, ma noi siamo convinti della possibilità di un modello di gestione pubblica, in grado – continua Colle – di destinare una parte del valore prodotto al rimborso degli utenti, capace di adottare un sistema valoriale che ponga al centro l’utente e i suoi bisogni.  Crediamo che le imprese pubbliche abbiano tutte le capacità per poter affrontare efficacemente le sfide future, trovando un punto di equilibrio tra la necessità di effettuare investimenti, il perseguimento degli interessi dei cittadini ed una gestione efficiente».

Al proposito è però utile osservare che anche Alia Multiutility, almeno nella sua versione attuale, è un soggetto interamente pubblico: il bilancio 2023 mostra investimenti in crescita del 58% a oltre 162 mln di euro, e 33 mln di euro distribuiti ai Comuni soci.

All’interno della Multiutility risiedono già le quote di maggioranza del gestore idrico Publiacqua e, indipendentemente dall’evolversi della struttura societaria, i beni demaniali – come le reti idriche – resteranno pubbliche.

Oltre alle reti, di per sé l’acqua in Italia è da sempre a tutti gli effetti un bene comune: a cambiare a seconda dei casi è la gestione dei servizi idrici (anche la proprietà della rete idrica italiana è interamente pubblica), che può essere in mano a società 100% pubbliche, miste o quotate.

I referendum abrogativi del 2011 hanno tolto i vincoli che prima limitavano gli affidamenti “in house” da parte degli Enti locali, ma i dati mostrano che in un contesto nazionale dove comunque il 97% dei gestori del servizio idrico è a maggioranza pubblica.

La differenza sostanziale per l’efficienza del servizio sembra stare altrove, ovvero nella sua gestione industriale o meno e sulla capacità di mettere in campo maggiori investimenti – un elemento, quest’ultimo, che motiva il progetto Multiutility.

Nel 2023 sono almeno 1.465 i Comuni italiani (il 19% del totale) che gestiscono direttamente almeno uno dei tre servizi tra acquedotto, fognatura e depurazione, si tratta delle cosiddette “gestioni in economia” (non è il caso di Gaia, dove appunto esiste un gestore e non è l’ente locale ad agire direttamente sul servizio idrico). Qui gli investimenti si fermano a 11 euro annui procapite, a detrimento dei cittadini come della tutela ambientale.