Fao, inizia oggi a Firenze il primo master al mondo per futuri “manager del paesaggio agrario”

Si tratta del primo corso internazionale di alta formazione dedicato ai sistemi agricoli ritenuti patrimonio dell’umanità

[15 Gennaio 2019]

Parte oggi a Firenze il nuovo corso – della durata di sei mesi – per formare nuovi “manager del paesaggio agrario”, grazie al primo master al mondo sugli Agricultural heritage systems del programma Giahs, dedicato ai siti patrimonio agricolo dell’umanità della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e supportato – oltre che dalla Fao – da Regione Toscana, Convention on Biological Diversity, World Bank, Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e Università di Firenze.

«Conosciamo tutti – commenta la vicepresidente della Regione Monica Barni – l’impegno e l’attenzione dedicati dalla Regione in questi anni alle tematiche che riguardano il paesaggio. Tematiche che fanno parte del dna della Toscana dove la storia del paesaggio rurale è la storia della propria identità. Per la Toscana il paesaggio ha un importantissimo valore economico, per le ricadute sul versante turistico, ma anche culturale. Ogni iniziativa che punta a formare giovani che provengono da così tanti paesi del mondo e che quindi permette anche di confrontare culture e tradizioni diverse va in questa direzione. Il fatto poi che, dei 25 studenti (selezionati da 18 paesi del mondo, tra cui Etiopia, Kenya, Senegal, Somalia, Iran, Bolivia, Cuba, Birmania, Libano, Tunisia, oltre a paesi europei, ndr), ben il 60% sia composto da donne è un altro motivo per dare risalto questa iniziativa. Il master – ha aggiunto Barni – si inserisce in un programma importantissimo della Fao che ha l’intento di tutelare e gestire in un’ottica di sviluppo sostenibile, altro tema caro alla Regione, il patrimonio agricolo».

Il master formerà i futuri esperti che saranno in grado di ideare modelli gestionali del territorio agricolo e di progettare strategie che implementano pratiche sostenibili, che preservano i prodotti agricoli di alta qualità, i valori bioculturali legati al paesaggio, promuovendo sistemi a basso input energetico in grado di mitigare il riscaldamento climatico, le conoscenze delle popolazioni locali per l’adattamento ai cambiamenti climatici e minimizzare il rischio idrogeologico. Inoltre, avranno le competenze per migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali.

Dal 2015 Giahs è il programma mondiale della Fao per l’individuazione, la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione di sistemi agricoli ritenuti patrimonio dell’umanità, capaci di coniugare qualità agroalimentare, biodiversità, valori culturali e paesaggistici, proponendo un nuovo modello di sviluppo per aree agricole di particolare valore. Attualmente sono 57 i siti Giahs in 26 paesi del mondo, e l’Italia ne conta due: la fascia degli oliveti da Assisi a Spoleto e i vigneti tradizionali del Soave, iscritti nel corso del 2018.

«Il progetto pone l’Italia fra i paesi più importanti del mondo che sostengono il programma Fao Giahs e la nuova visione dello sviluppo delle aree rurali che propone – dichiara il professor Mauro Agnoletti – Rappresenta anche una grande opportunità per la Toscana e Firenze per svolgere un ruolo-chiave nella formazione e nella ricerca su temi in cui l’Università di Firenze vanta esperienze decennali. Oltre al ruolo che la Toscana storicamente riveste in ambito mondiale, riguardo ai valori associati al paesaggio, il lavoro svolto dalla Scuola di agraria ha portato, fra l’altro, all’inserimento del paesaggio nel piano strategico nazionale di sviluppo rurale e all’istituzione del registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Sulla base di queste attività si è sviluppata una partnership con la Fao che vede coinvolti ben due ministeri».