La ciliegia di Lari riconosciuta dall’Ue come nuova Indicazione geografica protetta (Igp)
«La sua coltivazione affonda antiche radici nel territorio delle colline pisane, i consumatori ne apprezzano la sua particolare qualità distintiva»
[31 Agosto 2023]
La Commissione europea ha approvato oggi la “ciliegia di Lari” come nuova Indicazione geografica protetta (Igp), che sottolinea la relazione fra la regione geografica specifica e il nome del prodotto da tutelare.
La ciliegia di Lari è prodotta nell’area pisana, e in particolare nei Comuni di Casciana Terme-Lari, Terricciola e Crespina-Lorenzana: da adesso sarà protetta insieme ad altri 1.652 prodotti agricoli Igp.
«È un successo per le produzioni agroalimentari della Toscana – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani – e un riconoscimento meritatissimo per questa speciale qualità di frutto, il più atteso della primavera tra le nostre coltivazioni toscane e abbastanza precoce nel panorama nazionale. Questo riconoscimento si deve all’impegno dell’Associazione dei produttori della ciliegia di Lari, che tra gli associati ha molte aziende guidate da giovani, e che è stato supportato dalla Regione negli anni. Si apre un futuro di qualità e di nuove prospettive occupazionali, grazie a una produzione che storicamente era concentrata nelle colline tra Lari e Casciana Terme, oggi unite in un solo Comune».
La richiesta di riconoscimento della ciliegia di Lari si basa infatti sulla sua storica reputazione costruita sulla qualità del prodotto, una qualità dovuta a fattori specifici della zona geografica che favoriscono la coltivazione del ciliegio: fattori pedologici e climatici, agronomici, sociali, culturali ed economici.
In particolare, l’Igp si riferisce al frutto del ciliegio dolce Prunus avium L., famiglia delle Rosaceae, di una ampia gamma varietale, con polpa da poco consistente fino ad una polpa consistente e croccante, con buccia lucente di colore dal rosso brillante al rosso scuro, e presenza di diverse varietà locali che arricchiscono l’offerta e la caratterizzano ulteriormente.
«La lunga storia produttiva della “ciliegia di Lari” ha portato – sottolineano dall’Ue – alla costruzione di solidi rapporti con i consumatori, che ne apprezzano la sua particolare qualità distintiva, la naturale dolcezza. La coltivazione della “ciliegia di Lari” affonda antiche radici nel territorio delle colline pisane e l’esperienza degli agricoltori del luogo, acquisita di generazione in generazione, con continua ricerca e messa in atto di specifiche tecniche colturali, ha determinato le condizioni affinché la coltivazione della “ciliegia di Lari” si consolidasse con successo nel tempo, fino a costituire anche un patrimonio storico-tradizionale e culturale di un territorio che trova in Lari il polo principale di conservazione e sviluppo».