Costa all’Elba: sì all’area marina protetta. Linee guida per dissalatori sostenibili. Per cinghiali e depuratori presentate progetti

Dichiarazioni che soddisfano Legambiente e il comitato promotore dell’AMP

[10 Agosto 2020]

La visita del ministro dell’ambiente Sergio Costa nell’Arcipelago Toscano è cominciata con un breve incontro con il comitato contro il dissalatore, ma probabilmente li ha delusi perché non ha chiuso alla realizzazione del contestato impianto a Lido di Capoliveri, ma ha detto che il suo ministero sta lavorando a linee guida per realizzare i nuovi dissalatori che dovranno essere seguite per la tutela degli ecosistemi marini che il governo li vuole sperimentare proprio «Dove c’è la disponibilità, per esempio, non soltanto per avere le linee guida ma anche l’applicazione sperimentale immediata di procedimenti di dissalazione che siano totalmente ecocompatibili».

Po il ministro, anche su sollecitazione del presidente della Comunità del Parco e Sindaco di Portoferraio Angelo Zini, che ritiene i tempi maturi per riavviare la discussione, ha affrontato la tematica dell’istituzione dell’Area Marina protetta dell’Arcipelago Toscano  che in questi giorni ha visto sui social e sulla stampa una dura polemica tra sindaco di Campo nell’Elba – contrario e che chiede un impossibile referendum – e Legambiente e il comitato promotore della raccolta di firme pro-Amp.

Costa, dopo aver assicurato che accoglierà rapidamente la richiesta, avanzata da Comune e Parco Nazionale, di estensione da 3 a 6 miglia dell’Area marina protetta a Capraia, ha praticamente ribadito le posizioni di ambientalisti, diving center e guide ambientali subacquee e ha detto rivolto evidentemente ai sindaci presenti che «Posso dimostrare con dati alla mano che le aree marine protette sono un’occasione di sviluppo, di sviluppo sostenibile e di tutela non solo del nostro mare e della nostra biodiversità ma anche delle attività economiche che si fanno dentro l’area, penso per esempio alla pesca artigianale».

Il ministro ha risposto anche a una domanda di greenreport.it sul contenimento dei cinghiali e mufloni all’Elba, che hanno pesantemente danneggiato la biodiversità e l’agricoltura, e sulla carenza depurativa elbana che tocca il 40% e che è un problema da risolvere al più presto anche in vista della possibile istituzione dell’Area Marina protetta.

Il ministro ha detto che su entrambe le questioni il suo ministero è pronto a esaminare progetti che devono riguardare l’intero territorio, non solo il Parco, che però non gli risultano finora presentati. Anche qui confermando quanto dice da anni Legambiente sulla mancanza di progettualità delle amministrazioni comunali su due questioni così importanti per la biodiversità e la salute del mare.